Al netto di qualche polemica dal sapore un po’ strumentale si può serenamente affermare che Roma ha superato a pieni voti l’esame della Ryder Cup. Eloquente il video di ringraziamenti della squadra americana dedicato alla Capitale, nonostante la cocente sconfitta dei grandi favoriti.
Oltre all’aspetto agonistico della principale manifestazione del golf, la Ryder Cup ha prodotto un significativo ritorno economico confermando la crescente rilevanza dell’economia dello sport. Le prime stime parlano di un giro d’affari diretto tra 300 e 400 milioni di euro spesi dai circa 70mila turisti che non hanno voluto mancare l’appuntamento sul perfetto green del Marco Simone.
La Ryder è considerata il terzo evento sportivo più seguito al mondo (trasmesso in 110 paesi) dopo mondiali di calcio e Olimpiadi, ma in termini economici è molto distante. Per l’edizione di Roma lo Stato ha stanziato 165 milioni di euro e quelli effettivamente spesi sono stati 65 milioni ai quali vanno aggiunti circa 50 milioni per il potenziamento della viabilità.
Le olimpiadi di Tokyo del 2021 hanno superato i 25 miliardi di dollari, Rio de Janeiro 14 miliardi e Londra nel 2012 11 miliardi di sterline. Per le Olimpiadi di Parigi dell’anno prossimo il budget è di 7 miliardi di euro, quasi un’edizione low cost che punta sulla sostenibilità e sul riutilizzo abitativo delle infrastrutture (poche) che verranno realizzate. Inarrivabile il mondiale di calcio in Qatar che tra impianti nuovi e infrastrutture ha chiuso con un bilancio di 220 miliardi di dollari di costi.
Per misurare l’impatto economico dei grandi eventi servono anni
Per misurare l’impatto dei grandi eventi comunque servono anni. E’ soprattutto il dopo che permette di valutare l’eredità lasciata, l’esistenza di una strategia coerente di promozione e sviluppo di territori.
Secondo alcuni studi, negli ultimi 15 anni soltanto l’olimpiade di Londra ha generato benefici economici superiori ai costi. Tokyo e Rio sono state un disastro, e ospitare un mondiale o un’olimpiade ormai è diventato un azzardo, a parte i paesi arabi che stanno investendo pesantemente sullo sport nel tentativo di trasformare le proprie economie e renderle meno dipendenti da petrolio e gas.
Non a caso i mondiali del 2030 sono stati assegnati a tre paesi, Spagna Portogallo e Marocco mentre lo slogan delle olimpiadi estive di Parigi e Los Angeles è sostenibilità ambientale, con l’intento di contenere gli investimenti, anche se la megalopoli californiana oltre ai 7 miliardi per gli impianti sportivi ha già stanziato 11 miliardi per la mobilità, in particolare metropolitane leggere.
Insomma c’un effetto diretto legato alla manifestazione ma che deve essere connesso a obiettivi economici e politici di medio e lungo termine.
A livello mondiale la Ryder Cup genera giro d’affari di 200 miliardi di dollari di cui 70 legati al turismo
La Ryder Cup è il massimo evento di uno sport che a livello mondiale secondo i calcoli dello Yano Research Institute genera un giro d’affari di circa 200 miliardi di dollari di cui una settantina legati al turismo.
Sul valore della Ryder Cup, la Kpmg ha stimato che l’edizione di Roma realizza ricadute economiche dirette da 550 milioni a un miliardo di euro alle quali vanno sommate quelle indirette di pari importo. L’intero progetto vale dunque da 1,1 a 2 miliardi di euro.
Se confermati si tratta di numeri che superano di gran lunga le ultime edizioni in Europa. Parigi nel 2018 si è fermata a 500 milioni totali, Gleneagles in Scozia nel 2014 ha sfiorato i 200 milioni.
Per giocare sui campi della Ryder Cup occorre prenotare fino a 4 mesi di anticipo
C’è un modo molto semplice per misurare il valore che può esprimere la Ryder Cup.
Un calciatore amatoriale non potrà mai giocare allo stadio Olimpico o al Bernabeu di Madrid mentre i praticanti del golf possono giocare sullo stesso green dove passano le grandi star delle 18 buche.
Per giocare sul percorso Le National nei pressi di Versailles (di proprietà dello Stato francese) i comuni mortali possono prenotare con appena due giorni di anticipo e pagando 80 euro dal lunedì al venerdì e 210 euro il fine settimana.
La prima Ryder Cup giocata nell’Europa continentale è stata in Spagna, al Valderrama, nei pressi di Gibilterra nel 1997. A distanza di 26 anni per giocare su quel campo occorre prenotare con almeno un mese di anticipo in bassa stagione mentre da maggio a settembre è necessario attendere anche 4 mesi con un costo per l’ingresso di 500 euro a giocatore in ogni giorno della settimana.
La Spagna ha costruito un robusto turismo golfistico, in crescita anche la Turchia
La Spagna intorno alla Ryder ha costruito un robusto turismo golfistico che ne fa la principale meta in Europa. Sono quasi 50 milioni i turisti che scelgono la destinazione in base alla presenza di campi da golf. Il turista-golfisti spende circa il doppio della media e con un periodo di permanenza di 7 notti contro le 4 della media complessiva.
Il mercato italiano vale circa 300 milioni l’anno, con appena un milione di ingressi venduti per i campi della penisola. La Spagna vende circa 12 milioni di ingressi, di cui 9 milioni nella sola Andalusia che conta oltre 100 percorsi e un giro d’affari da 3,5 miliardi di euro. In forte crescita la Turchia che a inizio degli anni 2000 non aveva nemmeno un campo da golf e oggi con 17 percorsi vende oltre mezzo milione di ingressi, la metà dell’Italia ma con un decimo dei campi.
Insomma la Ryder può essere uno straordinario volano di turismo ma occorrono programmazione, azioni promozionali e anche investimenti per costruire qualche campo pubblico seguendo l’esperienza di altri paesi. La prossima Ryder si giocherà a New York nel 2025 e sarà ospitata in un campo pubblico dove si può entrare pagando soltanto 38 dollari. La vera sfida della Ryder a Roma inizia ora.