Galgos e levrieri spagnoli, è vicina la mattanza

Un eccidio programmato, carico della più terrificante crudeltà umana, chiude da secoli la caccia in Spagna. Le vittime designate, però, sono i cani

ecco la fine

Fra pochi giorni si apre la caccia e non solo in Italia. Con il meteo che ha infierito sull’Europa e che ha penalizzato pesantemente sia la fauna autoctona che quella migratoria, giudichiamo ancora più dissennato del solito non sospendere l’attività venatoria.          Le zone umide, come i boschi e le colture non hanno potuto offrire riparo e cibo a molte specie. Eppure l’esercito delle doppiette non si ferma ma ben più grave è che nessuna istituzione sovranazionale si occupi e preoccupi dell’emergenza faunistica.

Ma c’è un’altra orrenda strage annunciata, sempre collegata alla caccia, che da secoli si ripete soprattutto in Spagna. La mattanza dei galgos. Questi cani eleganti sono di fatto i levrieri spagnoli. Una delle specie europee più antiche.

Per gli iberici il galgo è un comune cane impiegato soprattutto per la caccia a terra (lepri,conigli, cinghiali, ecc) o per le corse clandestine. Non è considerato “il miglior amico dell’uomo” e come tale non ha alcun diritto. Pane e acqua quando va bene e nessuna cura/vaccino.

I levrieri spagnoli sono, per i loro padroni, solamente delle cose, usati e sfruttati per brevi periodi, fino allo sfinimento e poi uccisi. Non con una iniezione ma con torture tremende: bruciati vivi, annegati, abbandonati con le zampe rotte ma più spesso impiccati.

Il martirio peggiore è quello del “pianista”. Impiccato si ma con le zampe posteriori che toccano appena la terra. Tra movimenti, alla ricerca di una minor sofferenza o della libertà,  la morte può arrivare anche dopo giorni. Si ipotizza che a fine caccia (gennaio-febbraio) vengano soppressi molto più di 50.000 cani. Ma non esistendo registri o microcip non c’è alcuna certezza.

In vita non hanno ne’ cucce, ne’ ripari. Vivono all’aperto legati ad una catena di pochi centimetri. Mai un contatto con l’uomo, se non “per lavoro”.  Le crocchette o una zuppa calda non le hanno mai viste, senza contare che nelle regioni in cui sono più presenti ( Estremadura, Andalusia, Castilla-La Mancha, Castilla-Leon) le stagioni possono essere impietose. I galgos sono così leggeri e veloci che sembrano capaci di volare. E per un istinto innato danno il tutto per tutto. In cambio ricevono il nulla del nulla e sono votati a morte crudele e certa.

La sfortuna più grande per un cane è di nascere galgo in Spagna.

È del 2015 il servizio che Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia (clicca qui per vedere il video) ha dedicato a questa inqualificabile usanza. Foto e video raccapriccianti che non si possono dimenticare e che hanno mosso associazioni e smosso le coscienze. Ma davvero troppo poco se ne parla e molti animalisti sembrano quasi ignorare il vero orrore.  In Spagna anche se formalmente la pratica dell’uccisione dei galgos viene deprecata e persino negata concretamente non esistono prese di posizioni penali tali da scoraggiarla. Un po’ come avviene per la corrida il cui spettacolo riempie le arene di sangue e di spettatori.

Radiocolonna, dopo aver parlato con amici che hanno “visto” e approfondito maggiormente quanto accade ai levrieri spagnoli, vuole sollevare il velo che da sempre cerca di coprire la caccia in generale e le crudeltà riservate, da centinaia di anni ai galgos.

Chiediamo a tutti voi, privati e associazioni di prendere una netta e attiva posizione, anche attraverso le adozioni. Il nostro sito  è a vostra disposizione.

 

Ringraziamo Alessandra di ” SOS levrieri” per le foto. Abbiamo scelto di pubblicare una sola foto  perchè le altre erano troppo crude.

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