La tratta ferroviaria Roma-Lido è stata eletta da Legambiente peggiore linea d’Italia. Un primato poco commendevole che le ha permesso di sopravanzare altre tratte maledette come la Circumvesuviana, la Reggio Calabria-Taranto, la Messina-Catania-Siracusa, la Cremona-Brescia, la Casale Monferrato-Vercelli, la Bari-Taranto, la Treviso-Portogruaro e la Genova-Acqui Terme. La linea della Roma-Lido è lunga 28 km, i convogli – quando riescono – impiegano 30 minuti per percorrerla, scarrozzando circa 100.000 pendolari e studenti ogni giorno.
Il problema è che il servizio offerto è ben oltre i confini del drammatico: a fronte di un aumento dei prezzi del 15%, i treni hanno un’età media superiore ai 20 anni. In quasi il 70% dei casi sono in ritardo. L’aria condizionata è un miraggio, mentre le biglietterie funzionano solo in un caso su 5. Il 90% dei tabelloni non funziona. Inoltre, su una flotta di 23 treni, solo 15 sono disponibili, di cui 5 sono mediamente fuori servizio.
“C’è bisogno di una radicale inversione – ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – la Regione deve cambiare la gestione e assicurare nuovi investimenti”. Anche le metropolitane vanno male: “La linea B soffre problemi incredibili: è usata da oltre 345.000 utenti e dovrebbe effettuare 428 corse al giorno, un treno ogni 4 minuti nelle ore di punte. Ma le attese medie sono di 15 minuti con picchi di 20 nella linea B1. Impensabile per una capitale”.