Sarei a favore di una sospensione, ma non ho studiato il dossier. Indagini: nove indagati e tre arresti
“Sarei a favore, personalmente, di un segnale forte, anche una pausa nel campionato, una pausa di proficua riflessione”. Questa l’opinione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sugli scontri prima di Inter-Napoli, che sono costati la vita a un ultrà. Conte, nella confernza stampa di fine anno, ha però detto di parlare a titolo personale, perché la posizione del governo è stata espressa dal sottosegretario con delega allo sport, Giorgetti. “Non ho studiato questo dossier – ha detto Conte -, ma da cittadino ritengo inaccettabili questi fatti e credo sia necessaria una severa reazione”. Quanto alla possibilità di inasprimento delle sanzioni, Conte ha messo in guardia nei confronti di un eccesivo rafforzamento delle pene che poi renderebbe le stesse inapplicabili.
Versante indagini. Rissa aggravata e lesioni: sono queste le accuse nei confronti di nove ultrà indagati per gli scontri prima di Inter-Napoli nel corso dei quali è morto il 39enne Daniele Belardinelli. Ma le persone coinvolte nell’inchiesta potrebbero anche crescere nelle prossime ore.
Sabato, comunque, si giocherà regolarmente, come ha annunciato il presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Ho sentito i due vicepresidenti – ha detto Gravina – ho sentito il sottosegretario Giorgetti, ci siamo confrontati per capire il clima, la volontà e le riflessioni intorno a quello che è successo ieri. All’unanimità abbiamo deciso che si va avanti e il campionato non si ferma”.
Le uniche sanzioni comminate, per il momento, sono quelle che riguardano quanto accaduto all’interno dello stadio di San Siro. E quindi, oltre alla squalifica per due turni per i napoletani Koulibaly e Insigne, due turni a porte chiuse per l’Inter e una giornata supplementare con la curva chiusa. Allo studio la possibilità di vietare le trasferte ai sostenitori dell’Inter fino al 31 marzo.