A Bellano sì
Como – Una storia inverosimile e a tratti assurda che ben si sposa con le incongruenze di questo Paese, dove traffico, movida ed eventi e discoteche all’aperto possono spesso infrangere i limiti di decibel andando ad ingrossare i livelli di inquinamento acustico sempre più in aumento, mentre lo spettacolo naturale di una cascata viene ‘multato’ perché fa troppo rumore. E’ accaduto a Bellano, sulla sponda lecchese del lago di Como. Questi i fatti. Il sindaco Roberto Santalucia ha ricevuto una sanzione di 700 euro dall’Arpa perché la cascata dell’Orrido – l’attrazione del Comune lariano – è troppo rumorosa. Il reclamo presentato dai un cittadino bellanese è stato accolto dall’Arpa che ha effettuato le misurazioni acustiche e ha fatto scattare la sanzione al Comune.
Secondo quanto riporta il quotidiano di Como online, La Provincia, Santalucia ha inviato una lettera al prefetto di Lecco e al primo ministro Matteo Renzi dicendosi amareggiato parlando espressamente di dimissioni. Ma ecco le oggettive contraddizioni riferite dal sindaco. Innanzitutto, il rilascio della quantità d’acqua della cascata è stabilito non dal Comune di Bellano ma dalla Regione Lombardia con un decreto. In secondo luogo la cascata d’acqua dell’Orrido di Bellano non è di proprietà del Comune. Dunque, dall’Arpa lombarda, che fa comunque capo alla Regione, arriva una sanzione per una disposizione regionale e per un sito che non è del Comune di Bellano.
Ma al di là della sanzione, su cui si è innescato un braccio di ferro burocratico fra Comune, Arpa e Pirellone, il caso della cascata dell’Orrido divide i 3.300 abitanti di Bellano fra pro e contro. Per il Corriere della Sera, c’è chi difende la cascata e chi invece, soprattutto coloro che abitano nelle vicinanze, lamentano “un eccesso di rumore. Al punto che, se si lasciano le finestre aperte, non si riesce nemmeno ad ascoltare il televisore. Per cui andrebbe limitata la portata”. “La vista della cascata – controbbattono i favorevoli secondo il quotidiano – è uno spettacolo meraviglioso. Un dono della natura che occorre tutelare. Il rumore? Un valore aggiunto”.
“La cascata e i suoi canyon fra le rocce sono un’attrazione per il turismo. Più che limitata, andrebbe valorizzata. La quantità d’acqua viene costantemente monitorata dalla piccola centrale che sfrutta dei salti per ricavarne energia elettrica. E poi il rumore si sente soltanto di giorno, in quanto la notte la portata viene azzerata”, spiega ancora il sindaco secondo quanto riferito dal Corriere della Sera. Insomma la cascata sale sul banco degli imputati e il caso rischia di diventare internazionale. Il sindaco Roberto Santalucia, spiega La Provincia, è stato interpellato dal corrispondente nazionale del britannico Telegraph e non “è difficole prevedere che questa storia tutta italica finirà tra gli sberleffi dell’humor inglese” GC