Clamorosa sentenza a Mantova, il giudice ordina la rimozione delle foto pubblicate da una mamma su Facebook e intima di non pubblicarne altre.
Pubblicare le foto dei figli minorenni su Facebook e su altri social è possibile solo con il consenso di entrambi i genitori. È quanto ha stabilito una sentenza del Tribunale di Mantova in merito a un caso di revisione dell’accordo sull’affido condiviso tra due ex coniugi, divorziati e genitori di due bambini piccoli, di uno e tre anni e mezzo. Il padre aveva portato l’ex moglie davanti al giudice per cambiare gli accordi e per chiederre il rispetto dei divieto di pubblicazione delle immagini dei figli, raggiunto nel precedente accordo. Il giudice Mauro Bernardi ha dato ragione al padre e ha ordinato la rimozione delle immagini, pubblicate senza il consenso del padre, con l’obbligo di non renderne pubbliche altre senza il consenso di entrambi i genitori.
La questione delle foto dei figli minorenni su Facebook è molto spinosa. Anche se non ci si rende conto, pubblicare foto dei bambini sui social può essere molto rischioso. Nella sentenza di Mantova, il giudice stabilisce che “l’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi”. Il rischio maggiore è “la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate” fino ad “avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto on-line”.
A ciò, continua la sentenza, si aggiunge uno dei pericoli più grandi, cioè “soggetti che ‘taggano’ le foto on-line dei minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare fra gli interessati, come ripetutamente evidenziato dagli organi di polizia”.
I minori hanno dunque il diritto alla tutela dell’immagine (come previsto dall’articolo 10 del Codice civile), della riservatezza dei dati personali (decreto legislativo 196 del 2013), e soprattutto sono protetti dalla Convenzione di New York dei diritti dell’infanzia (“Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. 2. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti”), ratificato dall’art. 8 del regolamento UE n. 679/2016 del 27-4-2016 che entrerà in vigore il 25-5-2018.
La legge internazionale dunque protegge i minori dalla sovraesposizione mediatica tramite social, anche se spesso i genitori non se sono consapevoli. La condivisione sui social di ogni momento della vita di un minore può mettere seriamente a rischio lui e anche gli stessi genitori.
Quando non si ha il consenso dei figli a pubblicare le loro foto si può incappare in una denuncia da parte degli stessi, come già successo in Austria. Qui una ragazza di 18 anni ha portato i genitori in tribunale dopo che avevano pubblicato sui social una serie di scatti di lei da piccola, “anche quelle nuda e sul vasino”, ha spiegato la giovane. Non avendole rimosse su sua richiesta, li ha citati in giudizio e ora rischiano una multa fino a 10mila euro.