Picchi di 23-24 gradi e poi termometro giù anche di 10 gradi
Si conferma un fine settimana pienamente primaverile sull’Italia con un potente anticiclone piazzato su gran parte d’Europa, dal cuore molto mite. Lo rende noto il meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara, sottolineando che da lunedì le cose cambieranno per l’arrivo di un fronte freddo con rovesci e temperature giù di 10 gradi. “Nel fine settimana – precisa – avremo condizioni di tempo stabile e soleggiato, salvo residua variabilità sulle Isole Maggiori.
Le temperature saranno in ulteriore aumento, specie al Nord, Toscana, Umbria e Lazio, dove sulle aree interne lontane dal mare si potranno superare diffusamente i 20 gradi, con picchi anche di oltre 23-24. Più fresco lungo le coste”. “Nella prossima settimana – precisa Ferrara – una irruzione artica di vaste dimensioni interesserà gran parte dell’Europa centro-orientale, dove si tornerà in Inverno con tracollo delle temperature e rovesci di neve a quote basse se non in pianura. Parte dell’aria fredda dovrebbe raggiungere anche l’Italia innescando qualche rovescio o temporale sul Nordest entro lunedì sera, in estensione anche al Centrosud tra martedì e mercoledì con interessamento soprattutto dei versanti adriatici.
Non si escludono locali grandinate e colpi di vento. Il tutto verrà accompagnato dal rinforzo dei venti di grecale e tramontana, con sensibile calo delle temperature, anche di 8-10 gradi sui versanti orientali della Penisola. Sarà infatti possibile il ritorno della neve a tratti fin sotto i 1000-1200”. Al Nord e in parte del centro, intanto, continua a piovere troppo poco. “Anche questo passaggio instabile – nota il meteorologo – non sarà in grado di apportare piogge significative e diffuse su quelle regioni che risultano in sostanziale deficit idrico da mesi. In primis saranno le regioni di Nordovest a soffrire ulteriormente, ma non andrà meglio per le regioni centrali tirreniche. Questo succede perché – conclude il Ferrara – sull’Europa occidentale rimane piazzato un robusto anticiclone, che sbarra la strada alle piovose perturbazioni atlantiche, costringendole a passare sull’Europa più settentrionale e poi ripiegare su quella orientale”