'Abbiamo una sola Terra, curiamola'
Abbiamo solo una Terra, che si sta mostrando sempre piu’ spesso in ‘codice rosso’ e dobbiamo prendercene cura. Ciascuno puo’ e deve contribuire a proteggere il nostro pianeta, con le piccole e grandi azioni di tutti i giorni, da come mangiamo a come ci muoviamo a come lavoriamo, investiamo il nostro denaro, a come vengono prodotti beni e servizi.
E’ in sintesi l’appello dell’Onu, contenuto in una ‘Guida pratica’ per i 50 anni della Giornata mondiale dell’Ambiente che ricorre il 5 giugno.
Come nel 1972, quando a Stoccolma la prima Conferenza delle Nazioni Unite sulla protezione ambientale istitui’ questa Giornata mondiale, il tema di quest’anno e’ “OnlyOneEarth” (SoloUnaTerra), per ribadire la necessita’ di vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura poiche’ le risorse sono limitate e devono essere salvaguardate. Cinquant’anni fa venne adottata la Dichiarazione che defini’ i 26 principi sui diritti dell’Ambiente e le responsabilita’ dell’uomo per la sua salvaguardia.
La capitale svedese ha ospitato di nuovo, dopo 50 anni, la due giorni di lavori il 2 e 3 giugno organizzati dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) ‘Stoccolma+50′ per celebrare la Giornata mondiale. E ieri, nella sua Stoccolma, Greta Thunberg ha scioperato dalla scuola ormai per il 198/o venerdi’ insieme a migliaia di giovani per chiedere una ‘giustizia climatica’. Al termine dei lavori dell’Unep, sono state stilate dieci raccomandazioni per “un’azione ambientale coraggiosa per accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile”.
A partire dal “porre il benessere umano al centro di un pianeta sano”, che e’ “un prerequisito per la pace, la coesione e le societa’ prospere” per arrivare ad “accelerare le trasformazioni di settori ad alto impatto, come cibo, energia, acqua, edilizia, produzione e mobilita’”.
In tutto il mondo, intanto, governi, citta’, finanza, imprese, ong, mondo accademico, della societa’ civile hanno organizzato circa 4.500 eventi per sensibilizzare a “un’azione a livello globale”, a 360 gradi, a salvaguardia della nostra casa comune. La via d’uscita, afferma l’Unep, e’ trasformare le nostre economie e societa’ per renderle inclusive, eque e piu’ connesse con la natura. Dobbiamo passare dal danneggiare il pianeta al curarlo.
La buona notizia e’ che le soluzioni e la tecnologia esistono e sono sempre piu’ convenienti, dice l’Onu osservando che “devono essere disponibili, convenienti e attraenti per le persone affinche’ prendano decisioni quotidiane migliori. Molto dipende da governi nazionali e subnazionali, istituzioni finanziarie, imprese, organizzazioni internazionali in grado di “riscrivere le regole e aprire nuovi orizzonti”.
L’Italia un nuovo passo sul fronte normativo l’ha fatto inserendo quest’anno la tutela dell’Ambiente nella Costituzione. Le minacce alla Terra, ricordano le Nazioni Unite, sono non solo cambiamenti climatici, inquinamento, perdita di natura e biodiversita’, ma anche miliardi di persone che soffrono per poverta’, fame, salute, cura ed educazione. La pandemia, poi la crisi energetica e un picco di conflitti in tutto il mondo sono ulteriori motivi di preoccupazione. Nella due giorni, l’Organizzazione mondiale della Sanita’ ha ricordato che “quasi un miliardo di persone convivono con problemi di salute mentale, ma nei paesi a basso e medio reddito, 3 su 4 non hanno accesso ai servizi necessari”.
E “l’impatto del cambiamento climatico sta aggravando una situazione gia’ difficile”.
L’Oms ha quindi lanciato un documento politico che esorta i paesi a “includere il supporto per la salute mentale nella loro risposta alla crisi climatica”.