Cinghiali a Roma, spariti o no?

Di avvistamenti nemmeno l'ombra, non nell'emisfero settentrionale, non nei quartieri come Vigna Clara, Balduina. Che succede? Cinghiali spariti improvvisamente dai radar?

Bisogna essere onesti, di cinghiali non si parla più. Non a Roma Nord almeno. E pensare che erano l’emergenza del 2022. E invece ora di avvistamenti nemmeno l’ombra, non nell’emisfero settentrionale, non nei quartieri come Vigna Clara, Balduina. Che succede? Cinghiali spariti improvvisamente dai radar? No, soltanto dalle cronache romane. A dirlo è Alessandro Piacenza, responsabile Oipa per la fauna selvatica che, interpellato dalla Notizia, spiega: “La vicenda è scivolata sempre più indietro nelle cronache, dando quasi l’idea che il problema sia svanito. Non è cambiato nulla rispetto a quando i cinghiali erano al centro della cronaca, specie quella cittadina come nel caso di Roma”, prosegue, “manca tuttora una politica adeguata di intervento sulla materia, si continua a credere che l’abbattimento cosiddetto selettivo sia la soluzione ottimale, ma non è così”.

Nel frattempo arrivano anche i dati elaborati da Coldiretti che fotografano una situazione allarmante, una vera e propria emergenza acuita dalla siccità che, come spiega l’associazione, “fa seccare i raccolti e asciuga i torrenti spingendo i branchi sempre più verso i centri urbani e i litorali a caccia di cibo e di acqua. Peraltro”, spiegano da Coldiretti, “i bassi livelli dei fiumi permettono agli animali di attraversarli con più facilità aumentandone le possibilità di spostarsi da un territorio all’altro, tanto che i cinghiali sono capaci di percorrere fino a 40 chilometri alla volta”.

E se invece i cinghiali fossero effettivamente stati soppressi, riducendone il numero? Nella sostanza gli animali catturati, solo in rare circostanze, sono sopravvissuti. Valeva in passato, prima della peste suina, e vale anche oggi. “Da quando si sono verificati i primi casi di peste suina in nord Italia, era il 2021, abbiamo dovuto interrompere le catture con le gabbie che era la strada scelta dal nostro ente per il contenimento dei cinghiali – ha spiegato Maurizio Gubbiotti, il presidente di RomaNatura – e questa condizione – vale a dire l’impossibilità di usare le gabbie – è durato circa un anno”. Ma anche quando erano regolarmente in funzione, gli animali che vi finivano dentro, non andavano incontro ad un lieto fine.

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