Maltempo: Coldiretti, vento gelido su piante in fiore, allarme raccolti

La natura è in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima

Il brusco e improvviso abbassamento delle temperature ed il vento gelido danneggiano le fioriture fuori stagione di mandorli, peschi e ciliegi, anticipate da settimane di caldo anomalo, con il rischio concreto della perdita dei raccolti. E’ l’allarme della Coldiretti in riferimento all’arrivo del freddo con vento, pioggia, neve e la colonnina di mercurio in discesa anche di 10 gradi, con l’allerta della protezione di civile in diverse regioni.

La natura e’ in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che – sottolinea la Coldiretti – si sono svegliate e predisposte alla ripresa vegetativa ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che sono ora particolarmente sensibili al freddo che si e’ abbattuto sulla Penisola. Si tratta degli effetti del cambiamento climatico che – precisa la Coldiretti – si manifesta proprio con una piu’ elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

L’arrivo delle precipitazioni se non sara’ violento e’ invece importante per contrastare la grave siccita’, aiutare i cereali in campo e consentire le lavorazioni dei terreni per preparare le semine primaverili in una situazione in cui si registra un deficit idrico del 30 per cento che sale addirittura al 40 per cento nel nord Italia, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr.

“Il fiume Po e’ a secco e al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate, secondo l’ultima rilevazione della Coldiretti. Lo stato di magra del piu’ grande fiume italiano – sostiene Coldiretti – e’ rappresentativo delle difficolta’ in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 36 per cento del lago di Garda al 39 per cento di quello Maggiore fino al 19 per cento di quello di Como ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

“Di fronte al cambiamento climatico e’ necessario realizzare un piano invasi per raccogliere l’acqua quando c’e’ e distribuirla quando manca”, sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “oggi la raccolta dell’acqua piovana e’ ferma all’11% ed insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita”.

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