Le cure sono state prescritte con urgenza ma i fondi per effettuarle non vengono impiegati. E i 500mila euro messi a disposizione dalla Regione lo scorso aprile per combattere la cocciniglia tartaruga non sono mai stati usati dal Comune.
Intanto il parassita ehe attacca i pini della Capitale (complessivamente un milione) continua a distruggere le piante. “È molto preoccupante – ha detto da Italia Nostra Mirella Di Giovine – che il Comune non abbia dato alcun seguito alla cifra stanziata dalla Regione”.
Ieri alla conferenza “Salviamo il pinus pinea dalla grave infestazione di toumeyella parvicornis (la cocciniglia tartaruga, ndr.)” non si è presentato nessun responsabile del Campidoglio.
C’è un decreto emergenziale, ha chiarito Di Giovine, e il Comune è stato sollecitato più volte, ma la cosa più grave è che bastava fare una semplice variazione di bilancio per impiegare i soldi destinati ai primi interventi. Per il futuro, invece, è necessario un piano.
Eppure la cura con l’abamectina era stata stabilita dal ministero dell’Ambiente a maggio ed è stata recepita dalla Regione con un decreto lo scorso 5 agosto. Entrambi sono provvedimenti d’urgenza.
“È una grave infestazione quella della toumeyella parvicornis”, ha sottolineato, riferisce ‘Il Corriere della Sera’, la vice presidente di Italia Nostra, Annalisa Cipriani, mentre scorrevano le immagini delle chiome nere all’Eur, alla Farnesina, al Tiburtino e in altre zone della città.
“Non c’è più tempo, bisogna fermare la strage”. Le cure indicate dal Servizio Fitosanitario nazionale che racchiude tutti gli enti pubblici preposti sono di due tipi: la prima da effettuare nell’immediato riguarda le iniezioni sul tronco, mentre a medio termine e necessaria la lotta biologica con altri parassiti.
“È fondamentale mantenere l’equilibrio naturale ambientale”, ha osservato l’entomologo docente alla Sapienza, Aldo Audisio.
Le somministrazioni sul tronco dei pini si possono effettuare con un farmaco per tré mesi, durante i quali si studia la reazione deile piante per poi stabilire se estendere gli interventi. E se al Colosseo e sull’Appia Antica centinaia di pini monumentali sono stati curati con i fondi degli enti Parco, a Villa Glori i residenti stanno facendo una colletta per le cure, come è successo al Fleming lo scorso aprile.
La cocciniglia è un parassita importato in Italia dal sud America che se non curato può provocare la morte delle piante in un paio di anni.