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Trasporti: Roma-Viterbo e Metro Mare peggiori ferrovie del Lazio per Legambiente

I treni delle linee gestite da Cotral - hanno spiegato da Legambiente - hanno un'età media di 33 anni, quasi tre volte superiore ai 12,7 anni dei convogli che percorrono le 8 linee regionali di Trenitalia. I

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Nel Lazio, le due ferrovie più problematiche sono la Metro Mare e la Roma-Viterbo. È quanto emerge dal nuovo rapporto Pendolaria di Legambiente, sulla situazione del trasporto pubblico su ferro presentato questa mattina a Roma. I treni delle linee gestite da Cotral – hanno spiegato da Legambiente – hanno un’età media di 33 anni, quasi tre volte superiore ai 12,7 anni dei convogli che percorrono le 8 linee regionali di Trenitalia. I convogli ferroviari in regione sono più vecchi rispetto alla media con 17,5 anni di età, contro 14,8 anni su base nazionale. Nel 2024 la linea ferroviaria Roma-Viterbo ha visto oltre 5 mila corse soppresse, confermandosi, insieme alla Roma-Lido poi rinominata Metro Mare – secondo il rapporto – tra le peggiori linee d’Italia e “sebbene quest’ultima veda un leggero miglioramento la situazione è ancora critica in attesa della conclusione dei lavori che termineranno a fine 2025”. Sul documento si legge che “si sono registrati dei miglioramenti per la linea di 28,3 chilometri, ma insufficienti rispetto ai disagi quotidiani riscontrati. I treni in servizio sono sei o sette, con alcune corse supplementari nelle ore di punta. Da orario ufficiale la frequenza è ancora di un treno ogni 20 minuti, con 102 corse quando il servizio dura fino alle 23:30; mentre nei giorni feriali, quando il servizio finisce alle 21 per i lavori notturni, le corse sono 96. Sul versante stazione, quella nuova di Acilia Sud e il rifacimento di Tor Di Valle, dovevano terminare a inizio ottobre 2023, ma si concluderanno nelle prossime settimane per aprire a primavera 2025”.

Durante la presentazione sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patanè e il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola. “Dal 2 dicembre – ha detto l’assessore Patanè – hanno iniziato a camminare di nuovo i tram 2, 3 e 8. Dal 20 gennaio tutta la capacità tranviaria sarà messa in campo, il 6 dicembre la Metro A ha ricominciato a circolare normalmente. Nel 2025 riporteremo la normalità al massimo della potenzialità attuale del trasporto pubblico”. Nel rapporto, il Lazio è tra le regioni con il maggior numero di corse giornaliere: 1.245. Ma i disservizi in particolare su alcune tratte, hanno portato a una contrazione del numero di utenti al giorno che passa negli ultimi 15 anni da ben oltre 600 mila viaggiatori giornalieri nel 2009 a meno di 350 mila nel 2023, con una contrazione del 34 per cento di utenza che fa della Regione la terzultima tra quelle dove le persone lasciano il trasporto su ferro e si spostano quindi maggiormente su mezzo privato, inquinando e aumentando la congestione stradale.

“I fatti ci dicono che la realtà è inadeguata e i cittadini scelgono sempre di meno il servizio pubblico perché non c’è – ha spiegato Di Cola della Cgil -. La nostra è una proposta complessiva che parte dalle politiche tariffarie e arriva alle infrastrutture, alla qualità dei luoghi e alla sicurezza degli utenti e dei lavoratori. Noi abbiamo il diritto e il dovere di difendere i lavoratori e impegnarci affinché il sistema migliori, la mobilità può fare la differenza nel nostro Paese”. I problemi riguardano anche le biglietterie – si legge nel documento -, le quali sono chiuse in molte stazioni e solo parzialmente a disposizione degli utenti. Secondo quanto verificato da Legambiente, la linea dovrebbe vedere l’inizio dei lavori per il raddoppio tra Riano e Morlupo dalla primavera 2025, ma nel frattempo “continuano i disagi a carico degli utenti. Lo scorso 18 novembre, ad esempio, a causa di un guasto sull’infrastruttura, si è registrato un rallentamento dei treni e alcuni sono stati cancellati”.

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