Tifosi, giocatori, giornalisti e conduttori televisivi hanno vissuto una giornata di entusiasmanti ricordi alla libreria ‘’Eli’’, dove è stato presentato il libro ‘’C’era una volta il calcio’’, viaggio nel passato attraverso 22 interviste con i fuoriclasse degli anni 70/80,realizzate dal giornalista di lungo corso e scrittore, Antonello Sette. Il campione d’Italia con la Lazio nel 1974, Luigi Martini, il giornalista del Tg5, Guido Del Turco e il conduttore radio televisivo, Michele Plastino, grandi esperti di calcio, invitati a parlare del volume, oltre che l’autore-amico, hanno apprezzato la pubblicazione di Palombi Editore e Foglio Edizioni, che compieun viaggio nella memoria, richiamando all’attenzione il calcio del passato e i suoi valori.
‘’Il libro – spiega l’autore – nasce da un’idea condivisa con il direttore del ‘’Il Foglio quotidiano’’ , Claudio Cerasa, di raccontare il calcio di una volta, molto diverso da quello attuale. Le interviste scritte in prima battuta per il giornale, non ricordanoil calcio giocato e gli schemi, ma piuttosto narrano un’epoca, quando i giocatori frequentavano i circoli dei tifosi e le loro famiglie erano basate su solidi matrimoni. Era un calcio più romantico, dove c’era tanta umanità e sensibilità, più fantasia e libertà’’.
‘’Il calcio di ieri – sottolinea Del Turco – aveva i valori. Fra i grandi protagonisti penso a Gigi Riva, che al lusso ha preferito la dolcezza del popolo sardo e avere la compagnia dei pescatori amici. Quello era un campione. Oggi i campioni si identificano perché hanno la Ferrari o la Porche. E’ cambiato tutto. Nel calcio di oggi non ho idoli, mantengo quelli del passato’’. Secondo Del Turco anche tifosi sono cambiati. ‘’Una volta si andava allo stadio con altro spirito – afferma – oggi gli stadi sembrano diventati il surrogato delle guerre. Vanno allo Stadio con motivazioni diverse. Anche allora ci si sfotteva e si litigava, ma in altra maniera. Sono cambiati anche i rapporti fra giocatori e giornalisti. Una volta potevamo accedere agli spogliatoi e parlare direttamente, oggi ci sono gli uffici stampa che negano qualsiasi rapporto’’.
Sette, presentando il suo libro, ricorda anche l’assiduo rapporto con il calcio di due personaggi famosi come Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi. ‘’Il primo – racconta – la mattina dellaDomenica, prima di ogni partita della Juventus, telefonava a Schillaci e ad altri giocatori per conoscere la condizione psicologica e fisica della squadra. Mentre Berlusconi era solito chiamare alle due di notte l’allenatore e amico Giovanni Galeone per fantasticare lo schieramento per la prossima partita. E poiché il Milan in quel tempo ne aveva tanti giocatori, non si accorgeva di averne messi virtualmente in campo dodici’’.
Ma il libro di Sette non è un’operazione nostalgia – tiene a precisare nella prefazione Umberto Zapelloni, responsabile inserto sportivo de ‘’Il Foglio quotidiano’’ – è il bisogno di tornare alle radici per capire meglio il percorso che abbiamo fatto… e ricordarci che il calcio – conclude – resta il gioco più bello del mondo, anche se oggi sforna più miliardari viziati di qualsiasi altro lavoro ’’. E se in ‘’C’era una volta il calcio ’’ non si incontrano ‘’miliardari’’, la fluente e puntuale narrazione dell’autore fa vivere l’emozione di conoscere fuoriclasse ‘’speciali’’ come Aldo Agroppi, José Altafini, Giancarlo Antognoni, Paolo Casarin, Bruno Conti, Giovanni Galeone, Giovanni Galli, Renzo Garlaschelli, Claudio Gentile, Bruno Giordano, Francesco Graziani, Luigi Maifredi, Luigi Martini, Sandro Mazzola, Paolo Pulici, Walter Sabatini, Arrigo Sacchi, Salvatore Schillaci, Aldo Serena, Gian Piero Ventura, Renato Zaccarelli, Gianfranco Zigoni. Tutti con un posto nella storia del calcio con il libro che li racconta.