Mentre si va avanti con lo spettacolo che sembra destinato a trasformarsi in un maxi cluster, la Regione Lazio ha deciso comunque di mantenere l'obbligo delle certificazioni di inizio e fine isolamento per i positivi.
Dopo il boom dei contagi successivi ai pranzi di Natale i medici di medicina generale se ne aspettano un secondo, ancora più imponente, dopo i festeggiamenti di Capodanno. A preoccupare – scrive oggi la cronaca romana di Repubblica – sono sia i grandi assembramenti al chiuso, come i party in discoteca, che quelli all’aperto, dalla “We run Rome”, la maratona di 10 chilometri in programma per domani, al concerto di fine anno organizzato da Roma Capitale al Circo Massimo.
Solo qui si attendono 50mila persone, tra residenti e turisti. Essendo stato eliminato l’obbligo delle mascherine è difficile pensare che il virus non riesca a circolare tra chi assiste allo show. Ma i camici bianchi fanno notare anche quella che sembra una notevole contraddizione. Mentre si va avanti con lo spettacolo che sembra destinato a trasformarsi in un maxi cluster, la Regione Lazio ha infatti mantenuto l’obbligo delle certificazioni di inizio e fine isolamento per i positivi.
Da una parte un liberi tutti e dall’altra misure che apparivano ormai superate. I medici suggeriscono cautela e invitano i soggetti anziani e fragili di tutte le età a indossare comunque le protezioni delle vie aeree. Sia in casa, in occasione di cenoni, che all’aperto quando vi sono assembramenti. Anche l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato lancia un appello per Capodanno: “Consiglio le regole note del lavaggio delle mani, di non scambiarsi posate e bicchieri e soprattutto in presenza di sintomi evitare di spostarsi e partecipare a feste”.
La Regione inoltre ha appunto inviato ieri ai medici e ai pediatri del Lazio un provvedimento con cui ha deciso di prorogare fino al 31 marzo prossimo l’obbligo delle certificazioni di inizio e fine isolamento per i positivi. Una decisione presa alla luce “del costante aumento del numero di nuovi casi di infezione da Sars Cov-2”.