Ai microfoni di Radiocolonna.it interviene Barbara Suzzi, Presidente del Comitato Fibromialgici Uniti (CFU Italia), per fare il punto sul percorso di riconoscimento della malattia, che in Italia colpisce circa due milioni di persone, all’interno dei LEA, livelli essenziali di assistenza, “Come associazione CFU Italia rappresentiamo alcune malattie tra cui la fibromialgia e i malati che ne soffrono, e siccome spesso queste malattie hanno anche un’origine ambientale, lo scorso anno è nata l’idea di regalarci ossigeno e quindi la possibilità di creare qualcosa di bello per tutti, perché un albero regala sempre speranza” – prosegue Suzzi – “E proprio per questo dallo scorso anno abbiamo avviato l’iniziativa ‘Piantiamo la salute’ in collaborazione con VAS (Verdi Ambiente e Società) e l’Arma dei Carabinieri reparto reparto biodiversità”.
Sempre in riferimento alle iniziative messe in campo dal CFU Italia, per far conoscere l’impegno al fianco dei malati di fibromialgia, la Presidente Suzzi ricorda che iniziative come ‘Piantiamo la salute’ hanno dato la possibilità di portare queste tematiche anche nelle scuole italiane, perché “l’Arma dei Carabinieri ha deciso di adottare l’albero della salute insieme alle loro iniziative legate all’albero per il futuro e l’albero della legalità, e per noi questa è un’opportunità bellissima perché entrare nelle scuole e parlare di ambiente e della ricaduta che può avere il trattarlo malamente e quello che questo comporta sulla salute di tutti” – aggiunge Barbara Suzzi – “la fibromialgia è una malattia ancora non inserita nei LEA, e quindi non riconosciuta dallo Stato, e i malati che ne soffrono sono considerati malati invisibili, proprio perché non esiste un codice per il Sistema Sanitario Nazionale da indicare per ottenere anche una semplice visita o un permesso lavorativo”.
Ma a che punto è il percorso per il riconoscimento nei LEA della malattia? Ci risponde ancora la presidente del CFU Italia, “Nel giro degli ultimi due anni ci sono stati moltissimi passi avanti, infatti il 19 marzo è stato finalmente sbloccato l’ultimo aggiornamento dei LEA, e il 30 marzo abbiamo anche presentato in contemporanea alla Camera dei Deputati ed in Senato un nostro disegno di legge, sostenuto da tutti i partiti, insomma basterebbe un decreto ministeriale per inserire fin da subito la Fibromialgia nei LEA, per cui incrociamo le dita perché le prospettive sembrano davvero positive”.
Sul tema è intervenuta Michela Cicculli, consigliera comunale di Roma Capitale, che durante la la Giornata Mondiale della Fibromiaglia, celebrata il 12 maggio con la messa a dimora di un albero presso il Policlinico Umberto I di Roma, ha ricordato che “Dobbiamo sollecitare le Istituzioni affinché questa malattia venga inserita nei servizi essenziali sanitari, che ci sia un cambio culturale, che questa malattia non sia più invisibile e soprattutto che non venga minimizzata nei posti di lavoro, in primo luogo per le donne” – su questo aspetto è fondamentale il ruolo delle Istituzioni pubbliche – “Noi dobbiamo ascoltare le critiche mosse dalle attiviste di CFU Italia per proporre loro delle soluzioni, perché non sarebbe loro compito dover immaginare un sistema sanitario istituzionale diverso, ma è il nostro compito e siamo qui per questo”, conclude Cicculli.