Covid, 120 studenti italiani bloccati a Malta

Sono circa 50 i positivi. Attivato, tramite l'Unità di Crisi, una collaborazione da remoto con l'Istituto Spallanzani

E’ allarme per i focolai accesi dai giovani non vaccinati, per lo piu’ senza o con pochi sintomi, ma in grado di diffondere facilmente la variante Delta del Covid. Particolarmente inquietante il cluster che si e’ acceso a Malta, il paese col piu’ alto tasso al mondo di residenti adulti completamente vaccinati (oltre il 78%), a partire da almeno 9 delle oltre 40 scuole d’inglese, coinvolgendo molti ragazzi italiani per lo piu’ Under 18. Sono infatti tra 120 e 130, ma il numero e’ destinato probabilmente a crescere, i giovani ‘azzurri’ bloccati in quarantena a Malta dopo essere risultati positivi o per essere stati in contatto con i loro compagni di viaggio, studio o movida.

Circa 50 sono risultati positivi al Covid-19 mentre gli altri restano in isolamento perché entrati in contatto con persone infette.

L’ambasciata e il ministero degli Esteri hanno sensibilizzato le autorità locali per consentire il rientro di chi è risultato negativo al tampone ma, al momento, fa sapere la Farnesina, la normativa maltese rimane confermata, e non consente il ritorno né dei contagiati né dei contatti stretti per 14 giorni.

A partire dal 6 luglio, un numero crescente di italiani in viaggio a Malta, in maggioranza minorenni che partecipavano a corsi di lingua organizzati da college e scuole locali, ha preso il coronavirus o ha avuto contatti con contagiati e le autorità locali hanno proceduto al loro isolamento. Il cluster ha riguardato anche studenti di altre nazionalità, tra cui francesi e spagnoli. La maggior parte ha la copertura sanitaria e si trova in quarantena sia negli hotel Covid che negli alberghi dove ha trascorso la vacanza-studio.

Le condizioni sanitarie dei ragazzi “non destano preoccupazioni”, fa sapere la Farnesina, che ha comunque attivato, tramite l’Unità di Crisi, una collaborazione da remoto con l’Istituto Spallanzani, che si terrà in contatto con le controparti sanitarie maltesi. L’ambasciata a La Valletta ha fatto sapere che il suo personale si è recato nelle strutture dove sono ospitati i gruppi più numerosi. Secondo il ministero della Salute maltese, sono 9 i focolai registrati in altrettante scuole di lingua inglese.

Per questo La Valletta ha disposto la chiusura delle scuole di lingua, che hanno protestato definendo la misura “ingiustificata” e “sproporzionata”. Per evitare il diffondersi dei nuovi contagi, che nelle ultime 24 ore sono stati 109 (il dato più alto da fine marzo), l’isola dal 14 luglio ha anche chiuso l’ingresso ai viaggiatori non vaccinati.

I certificati di vaccinazione considerati validi, oltre a quello maltese, per ora sono soltanto il Green Pass europeo e l’equivalente emesso dal britannico Nhs. La decisione ha innescato una bufera di polemiche, peraltro precedute dall’attacco dell’Associazione dei medici maltesi contro il ministro del Turismo, reo di aver facilitato l’ingresso dei giovani stranieri. I contagi hanno cosi’ preso un andamento esponenziale con un balzo del 1500% rispetto a lunedi’, che mette a rischio i centomila residenti maltesi ancora non vaccinati.

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