Nell’arco di 2 mesi le sequenze della variante Delta depositate dall’Italia nella banca dati internazionale Gisaid sono aumentate di oltre 12 volte: dal 3,4% registrato nel periodo compreso fra il 15 maggio e il 16 giugno all’attuale 42,1%. Lo indica l’analisi condotta per l’Ansa dal Ceinge-Biotecnologie avanzate, Angelo Boccia e Rossella Tufano, del gruppo di Bioinformatica del centro, coordinato da Giovanni Paolella.
Dall’analisi emerge inoltre che attualmente sono segnalate dall’Italia nove varianti del virus SarsCoV2: al primo posto c’è la Delta (B.1.617.2), isolata per la prima volta in India e presente nel 42,1% delle sequenze depositate dall’Italia fra il 14 giugno e il 14 luglio. Seguono la variante Alfa (B.1.1.7), isolata in Gran Bretagna, con il 40,8%, e a distanza una delle tre versioni della Gamma, la variante isolata in Brasile. La più frequente è la P.1.1, con il 6,8%, seguita dalla P.1 (4,4%) e dalla P.1.2 (0,2%). Presenti, ma con una scarsa diffusione nelle sequenze depositate, sono anche la Eta (B.1.525), identificata la prima volta in Nigeria (0,12%), la Iota (B.1.526) identificata a New York(0,1%), la Lambda (C 37), identificata in Perù (0,1%) e infine la Kappa (B.1.617.1) identificata in India e appartenente alla stessa famiglia della Delta (0,04%).