Il 61% di contagi settimanali in più, ma ricoveri e decessi ancora in discesa. Il quadro settimanale sul Covid-19 in Italia tracciato dal monitoriaggio indipendente della Fondazione Gimbe, evidenzia il rapido incremento dei nuovi casi, anche sottostimati, si sottolinea, per il numero di tamponi in calo. Ma a fronte dei contagi in crescita rassicurano i numeri dagli ospedali: tutte le Regioni registrano valori inferiori al 10% per l’area medica e al 5% per le terapie intensive, con sette Regioni che non contano pazienti Covid.
Gimbe lancia però l’allarme sui vaccini: con la variante Delta, molto più contagiosa, a rischio 2,2 milioni di over 60 ancora senza copertura e 2,5 milioni con una sola dose. Inoltre, l’allarme è anche sulle forniture: senza il CureVac che non ha superato i test clinici e 42 milioni di dosi di vaccini a vettore adenovirale per i quali si pensa alla sospensione delle consegne per mancato utilizzo, potremmo disporre solo di 45,5 milioni di dosi di vaccini a mRNA nel terzo trimestre.
“Come già previsto tre settimane fa, la strategia attendista per fronteggiare la circolazione della variante delta non ha funzionato e adesso è necessario arginare le conseguenze dell’aumento dei contagi accelerando la copertura vaccinale completa di over 60 e fragili. Se per limitare la circolazione del virus rimangono fondamentali i comportamenti virtuosi, l’utilizzo del green pass sul modello francese per l’accesso a bar, ristoranti e altre attività, seppur auspicabile è poco applicabile a breve termine per vari ostacoli che dovrebbero essere fronteggiati e rimossi”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. “Innanzitutto – prosegue – l’indisponibilità di vaccini per tutti coloro che vorrebbero riceverli e la non gratuità dei tamponi in tutte le Regioni genera un rischio di discriminazione; in secondo luogo, servono strumenti e risorse per controlli serrati e sistematici; infine, manca una legge sull’obbligo vaccinale per chi svolge mansioni a contatto col pubblico. Last, but not least, è indispensabile rimettere al centro dell’agenda politica il tema scuole: in assenza dei mancati adeguamenti strutturali e organizzativi, infatti, per il prossimo anno scolastico c’è il rischio concreto di dovere ricorrere nuovamente alla didattica a distanza, considerato anche che il 75% circa della popolazione 12-19 e oltre 216mila persone impiegate nella scuola (14,8%) non hanno ancora ricevuto neppure una dose di vaccino”.
Un green pass sul modello francese per la Fondazione non è applicabile a breve termine per vari ostacoli: dall’indisponibilità di vaccini per tutti coloro che vorrebbero riceverli alla non gratuità dei tamponi in tutte le Regioni, agli strumenti e risorse per controlli serrati e sistematici. Infine, la mancanza di una legge sull’obbligo vaccinale per chi svolge mansioni a contatto col pubblico.