Al via a Roma la terza Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato, nell’Aula magna della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino. Evento promosso dalle Federazioni e dai Consigli nazionali degli Ordini delle professioni socio sanitarie: medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, medici veterinari, tecnici sanitari e professionisti della riabilitazione e prevenzione, ostetriche, chimici e fisici, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali. Durante la pandemia sono stati 500 i decessi tra i professionisti sociosanitari, la Giornata è dedicata a loro. Ospiti il ministro della Salute Orazio Schillaci e il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri.
Promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, la giornata è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 “per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da coronavirus”. È stata scelta la data simbolica del 20 febbraio per ricordare il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”.
“Le professioni sociosanitarie – affermano i rappresentanti delle Federazioni e dei Consigli – sono da sempre accanto a chi soffre e ha bisogno del loro aiuto. Anche nelle fasi più dure della pandemia, quando non c’erano ancora i vaccini e mancavano spesso anche i dispositivi di protezione individuale, l’assistenza non è mai venuta meno. Tanto che, nella prima e nella seconda fase Covid-19 – ricordano – si contano circa 500 decessi tra i professionisti sociosanitari e i contagi, che ancora proseguono negli ultimi mesi al ritmo di 5-8.000 ogni 30 giorni, hanno raggiunto, tra infezioni e reinfezioni, quota 474.000 al 6 febbraio, senza sostanzialmente più registrare, dopo l’avvento dei vaccini, casi gravissimi e decessi”. (fonte Adnkronos Salute)