Nelle donne che hanno contratto Covid-19 negli ultimi giorni di gravidanza, l'allattamento insegna al bambino a produrre anticorpi propri contro il virus SARS-CoV-2.
Per i bambini nati da mamme che hanno contratto Covid-19 negli ultimi giorni di gravidanza, l’allattamento al seno funziona come un vaccino che stimola la produzione di anticorpi propri contro il virus SARS-CoV-2. Lo hanno scoperto ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell’Umberto I di Roma in uno studio pubblicato su JAMA Network Open. In genere la mamma protegge il bambino nei primi giorni e mesi di vita con il trasferimento dei propri anticorpi di tipo IgG attraverso la placenta. Se la mamma allatta al seno, inoltre, trasferisce al bambino anche un altro tipo di anticorpi, le IgA. Lo studio, condotto su 28 donne risultate positive al momento del parto e sui loro neonati, ha studiato il funzionamento di questi meccanismi di protezione nel caso delle mamme positive al coronavirus scoprendo che i neonati non presentavano IgG specifiche per SARS-CoV-2 nel sangue.
Tuttavia, se erano stati allattati al seno, avevano anticorpi IgA nella saliva sia a 48 ore, sia a due mesi dal parto. Inoltre la concentrazione di questi anticorpi risultava elevata anche dopo che la mamma aveva smesso di produrli. Secondo i ricercatori il latte materno offre non solo una protezione passiva trasferendo al bambino gli anticorpi prodotti dalla madre, ma anche una immunizzazione attiva aiutandolo a produrre autonomamente le difese immunitarie. In questo processo sembrano giocare un ruolo importante delle molecole, chiamate immuno-complessi, che sono il frutto della fusione tra le IgA prodotte dalle madri e la proteina Spike espressa sulla superficie del virus. “È la prima volta che viene dimostrato questo meccanismo”, afferma Rita Carsetti, responsabile di Diagnostica di Immunologia al Bambino Gesù. “Il sistema potrebbe funzionare allo stesso modo per tanti altri agenti patogeni, che sono presenti nella madre durante l’allattamento”.