Covid: sale il tasso di occupazione delle terapie intensive

Secondo il monitoraggio settimane dell'Istituto superiore di sanità sono in forte aumento i casi non associati a catene di trasmissione. Sono 13 le Regioni e Province autonome che questa settimana registrano un'incidenza di casi di Covid-19 sopra la soglia critica, che rende più difficile il tracciamento dei casi

Cresce il tasso di di occupazione in terapia intensiva. Secondo le rilevazioni del ministero della Salute, rispetto alla settimana precedente ( 3,7% ) ieri era al 4,0% . Sale anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale (passato al 5,3% contro il 4,5% al 28 ottobre), ma resta comunque sotto la soglia di allerta che è fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per i reparti di area medica.

“Nel quadro europeo i numeri dell’Italia si possono considerare tra i migliori ma è evidente che l’allarme dell’Oms va considerato con la massima attenzione e ci richiede di insistere con la campagna di vaccinazione”, ha detto il ministro della salute, Roberto Speranza, alla conferenza stampa a Palazzo Chigi sulla prosecuzione della campagna vaccinale.

In Italia, precisa il commissario per l’emergenza Covid Figliuolo, “siamo all’83,3% di vaccinati con ciclo completo, circa 45 milioni di cittadini. Coloro che hanno fatto almeno una dose sono oltre 46 milioni pari all’86% a cui possiamo sommare i 600 mila guariti: questo ci porta all’87,7% di persone che hanno una qualche copertura”.

Aumentano i casi non associati a catene trasmissione

Preoccupa il forte aumento del numero di nuovi casi Covid non associati a catene di trasmissione (8.326 contro 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% contro 33% della scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% contro 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% contro 20%).

L’Iss sottolinea che è stabile e sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021 contro Rt=1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021). Si ritiene che le stime di Rt, precisa l’Istituto superiore di sanità, siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati.

Sopra soglia critica di 50 difficile il tracciamento

Intanto si contano già 13 Regioni e Province autonome che questa settimana registrano un’incidenza di casi di Covid-19 sopra la soglia critica di allerta, fissata a 50 casi su 100mila abitanti. Soglia – a partire dalla quale –  diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi. I valori maggiori si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano, con 189,1 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia dove il valore dell’incidenza ha raggiunto 139,6 casi per 100mila abitanti.

I valori più bassi si registrano invece in Molise (11,1) e Sardegna (14,8). Questi i valori dell’incidenza nelle Regioni e Province autonome secondo l’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia (aggiornamento al 4/11/2021): Abruzzo (49,7 per 100mila abitanti); Basilicata (27,0); Calabria (52,5); Campania (66,2); Emilia Romagna (56,1); Friuli Venezia Giulia (139,6); Lazio (63); Liguria (52,1); Lombardia (34); Marche (50,2); Molise (11,1); PA Bolzano (189,1); PA Trento (63); Piemonte (38); Puglia (31,9); Sardegna (14,8); Sicilia (51,7); Toscana (57,7); Umbria (51,4); Valle d’Aosta (22,6); Veneto (75,3).

 

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