In merito ai dubbi sollevati nei giorni scorsi da alcuni esperti, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha detto: " A un'amica sotto i 50 anni non lo consiglierei"
Il Comitato tecnico scientifico (Cts), secondo quanto si apprende, dovrebbe esprimersi oggi in merito all’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca per i giovani dai 18 anni in su.
Al momento, alcune Regioni hanno cancellato gli open day con il vaccino AstraZeneca aperti anche ai ragazzi, a seguito di casi di trombosi rare verificatisi in alcune giovani donne.
Sileri, Astrazeneca sotto 30 anni non andrebbe usato
In merito ai dubbi sollevati nei giorni scorsi da alcuni esperti sulla somministrazione del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford ai giovani, si è espresso oggi il
sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
“Sotto i 30 anni non dovrebbe essere usato, soprattutto alle donne sotto i 50 anni non lo consiglierei”, ha detto il sottosegretario ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus.
“Il virus circola meno”
“I dubbi – ha precisato Sileri – nascono a maggior ragione dal fatto che oggi la circolazione e l’incidenza settimanale del virus si sono abbassate drasticamente.È chiaro che se un vaccino ha dato il sospetto di qualche complicanza, soprattutto nei più giovani, la forchetta del rischio-beneficio per questi soggetti si riduce. E quindi è probabile che per i vaccini non a mRna ci possa essere una rivisitazione delle indicazioni sull’età, usando maggior cautela oggi che la circolazione del virus è molto più bassa. Secondo me sotto i 30 anni non dovrebbe essere usato, soprattutto alle donne sotto i 50 anni non lo consiglierei, ma sono Ema e Aifa che devono valutare questa eventuale restrizione. Io ho prenotato in farmacia e farò il J&J, ma sono over 40 e non sono donna quindi posso stare abbastanza sicuro, ma se avessi un’amica di 30 anni le consiglierei un vaccino a mRna”.
“Ci aspettiamo crescita numero vaccinati over 60”
Quanto ai 2 milioni di over 60 non ancora vaccinati, per Sileri è un “numero che si è progressivamente ridotto e si è abbastanza sicuro che si ridurrà ulteriormente”. “Credo che molte persone, considerando anche la bassa circolazione del virus, – ha concluso – stiano temporeggiando in attesa di ricevere un vaccino di altra natura rispetto a quelli a vettore virale”