Dal Veneto a Sabaudia: il secolo di vita di Rosina

Ieri a Latina Rosina Maria Menin ha spento cento candeline. Nata il primo agosto 1923, Rosina fa le valigie insieme alla famiglia per trasferirsi nel territorio di Sabaudia, nel podere accanto al ponte di Rio Martino

La sindaca di Latina, Matilde Celentano, insieme a Rosina Maria.

Ha compiuto cento anni Rosina Maria Menin, trasferitasi dal Veneto nelle campagne di Sabaudia, a cavallo tra le due guerre mondiali come molti altri contadini che si spostavano per cercare fortuna nelle terre agricole del pontino. Ieri a latina Rosina ha spento cento candeline. Torta e brindisi insieme alla famiglia, tra cui i due nipoti Leonardo e Davide nati dall’unione del figlio Maurizio con Maria Grazia. Tanta commozione tra le campagne di Borgo Grappa, dove Rosina è cresciuta dall’età di 11 anni, quando nel 1934 si trasferì da Camisano Vicentino, in Veneto.

Nata il primo agosto 1923, Rosina fa le valigie insieme alla famiglia per trasferirsi nel territorio di Sabaudia, nel podere accanto al ponte di Rio Martino. Prima di sette figli, coltiva l’amore per la campagna fino dalla giovinezza. E’ proprio al Borgo Grappa, quando ha vent’anni, che conosce Natale Carraro, detto Gino. Anche lui veneto, originario di Loreggia, in provincia di Padova. Così, dal Veneto, Rosina e Gino si ritrovano a Sabaudia dove si sposano, arrivando in chiesa in sella a una bicicletta. I neo sposi vanno a vivere nel podere della famiglia Carraro in via Vozza, nel territorio di Latina. Rosina non smette mai di lavorare e diventa punto di riferimento dell’attività agricola della famiglia e della casa in cui tutt’ora vive, circondata dall’affetto dei suoi cari che ieri hanno festeggiato con lei un compleanno speciale.

E per i cento anni di Rosina sono arrivati anche gli auguri dell’amministrazione comunale. Il sindaco di Latina Matilde Celentano e il presidente del Consiglio comunale Raimondo Tiero si sono recati a farle visita nella sua abitazione tra le campagne di Borgo Grappa, rivolgendole gli auguri di buon compleanno da parte dell’intera amministrazione e, interpretando il sentire comune della comunità di Latina. Per lei una targa e una pergamena a testimonianza del secolo di vita con l’augurio che “Rosina Maria continui a essere luce di speranza per la sua famiglia e memoria viva per le nuove generazioni della comunità”. La festa si è conclusa con torta, candeline, brindisi e tanta commozione con due fotografi d’eccezione per immortalare ogni attimo: i nipoti Leonardo e Davide. “Nonna ci ha aiutati anche a fare i compiti, quando eravamo piccoli. Trovava sempre tempo a fare tutto, senza mai trascurare nulla”, hanno raccontato.

 

 

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