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D’Amato: “Bisogna permettere a chi lo richiede di fare il richiamo con Astrazeneca”

In una lettera al Foglio l'assessore regionale alla Sanità chiede più elasticità nell'applicazione dell'ordinanza del ministero sulla vaccinazione mista per i soggetti under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di vaxzevria. "Occorre non imporre ma spiegare, serve per la sicurezza del paziente e per la responsabilità del medico"

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Ufficialmente la Regione Lazio segue la linea imposta dall’ordinanza del ministero della Salute, dopo l’approvazione da parte di Aifa della vaccinazione mista per i soggetti under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di vaxzevria” (AstraZeneca), ma per tramite del suo assessore alla Salute, Alessio D’Amato, chiede più flessibilità nella sua applicazione con una lettera-appello pubblicata sul quotidiano “Il Foglio”.

“Occorre non imporre ma spiegare, serve per la sicurezza del paziente e per la responsabilità del medico. È difficile obbligare a fare un richiamo diverso – scrive D’Amato – bisogna parlare, spiegare, convincere e se al termine il cittadino consapevole vuole completare il percorso con il medesimo farmaco ha il diritto di poterlo richiedere, come di recente ha dichiarato anche il padre della farmacologia italiana Silvio Garattini”.

“La grandissima parte dei cittadini, nella nostra Regione, sta accettando il mix, ma la gente è disorientata e occorre una grande campagna di divulgazione tecnico scientifica: questo finora è mancato ed è compito dello Stato – ha aggiunto -. Così come è necessario chiarire anche sul vaccino Janssen su cui ancora attendiamo risposte ai quesiti sollevati. È inutile fare il solito balletto di responsabilità tra stato centrale e organizzazioni territoriali: è il momento di fare squadra. Chi consapevolmente informato desidera completare il percorso terapeutico con Astrazeneca deve poterlo fare senza scaricare le responsabilità sul medico. Decida chi cura”.

L’assessore ha infine ricordato che all’Istituto Spallanzani è stato chiesto di effettuare  “una larga verifica sul campo degli esiti del mix vaccinale”, con l’auspicio che “Aifa voglia autorizzare questo contributo tecnico. Solo attraverso la metodologia scientifica si superano le legittime preoccupazioni”.

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