Di Maio smentisce lockdown

Mentre il Ministro degli Esteri vede molto lontana l'ipotesi di un nuovo lockdown, il Fondo Monetario è convinto del contrario

Di fronte all’accelerata crescita dei contagi del Covid per l’istituzione internazionale (FMI) citato dal ‘’Domani’’, è opportuno un intervento drastico e immediato.

Il ministro degli esteri, Luigi di Maio, intervenuto a ‘’Mezz’ora’’, sollecitato da Lucia Annunziata, ha smentito ogni ipotesi di un nuovo lockdown.

Tuttavia un recente studio del Fondo monetario internazionale sugli effetti delle politiche anti-Covid in 128 paesi – citato da Stefano Feltri in un editoriale del Domani- suggerisce un lockdown immediato, generale, drastico e breve. Una, due settimane, magari un mese. Secondo il FMI chiusure rigorose concentrate sono molto più efficaci nel limitare il virus che soluzioni intermedie ma prolungate, e anche meno dannose per l’economia.

‘’Non c’è bisogno di una laurea in medicina – rileva Feltri – per capire che mettere il coprifuoco ai bar e ristoranti è privo di senso se le persone continuano ad ammassarsi sui mezzi pubblici per andare in ufficio.

Altra opzione sostenuta dal FMI prende in considerazione l’effetto sociale differenziato del Covid. Dal punto di vista dell’impatto sulla vita quotidiana penalizza molto più i giovani che gli anziani, danneggia le donne più che gli uomini, fa addirittura aumentare il reddito disponibile di chi può lavorare da casa (niente ristorante, niente teatro, niente viaggi), mentre azzera quello delle persone impegnate in lavori più fisici, meno pagati, peggio retribuiti.

‘’Se non si vuole fare il lockdown generale – conclude il direttore del ‘’Domani’’ – si può fare mirato: chiudere in casa tutti quelli che possono permetterselo.

Soprattutto certe regioni, come quelle del Sud, non sono preparate a gestire una pressione sul sistema sanitario analoga a quella sperimentata da Lombardia e Veneto. Bisogna intervenire subito, prima che sia troppo tardi.

Nella prima fase della pandemia abbiamo giudicato il governo sulla base dell’impegno messo nell’arginare la catastrofe imprevista. Oggi lo giudichiamo soltanto sul risultato.’’

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