Governo e Cts lavorano al green pass all’italiana

Carfagna, sì per treni e aerei ma non per bar e ristoranti

Green pass si’, green pass no, green pass forse. Con l’aumento dei casi covid, e dopo la mossa di Macron in Francia, nel nostro Paese prende corpo il dibattito, con prese di diverse, sull’utilizzo del green pass, soprattutto per frenare la diffusione delle varianti, in particolare la Delta. La discussione e’ arrivata anche sul tavolo del governo che, con il Cts ha avviato la fase di studio.

La riunione della cabina di regia e’ prevista a giorni e una decisione potrebbe arrivare agli inizi della prossima settimana.  In primo luogo l’esecutivo attende di capire il ‘report’ di domani poi tirera’ le fila, a seconda del numero dei contagi e delle ospedalizzazioni. Insomma sicuramente si dovrebbe procedere in direzione del Green pass ‘modello italiano’ ma con i tempi legati all’eventuale aumento dei casi. Il dibattito e’ ancora in corso.

L’ala rigorista vorrebbe per esempio inserire lo strumento che la Francia si appresta ad utilizzare anche ai ristoranti al chiuso. Ed arrivare ad un sistema ‘premiale’ in modo che chi si vaccina ha piu’ liberta’ di movimento, al contrario di chi sceglie non farlo. La strada dell’obbligatorieta’ per ora non sembra essere considerata anche se nel Pd c’e’ chi come l’ex ministro Boccia la considera la migliore opzione sul tavolo.

Al momento l’ipotesi piu’ probabile e’ quella dell’utilizzo del Green pass per gli eventi, oltre che per i matrimoni, e per i viaggi a lunga percorrenza, ovvero per treni e aerei, senza che si arrivi ad estenderlo pure per il trasporto locale.

Il Ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna pensa che il Green pass “sia lo strumento piu’ adatto ai tempi eccezionali che stiamo vivendo. E’ l’opposto di una camicia di forza – dice in un’intervista a La Repubblica -. Nasce a tutela dei cittadini e delle imprese per liberare tutte quelle attivita’ che la pandemia ha vietato o limitato, e per ripristinare l’esercizio dei diritti in sicurezza”. Dire no “a misure di vigilanza e contenimento significa rischiare una quarta ondata” aggiunge. Tuttavia, secondo il Ministro sarebbe difficile utilizzare il Green pass “per trasporti pubblici, bar e ristoranti, dove fra l’altro le misure a tutela della salute pubblica sono sempre state rispettate. Mentre sarebbe opportuno per grandi eventi, viaggi aerei o discoteche, dove il pericolo di assembramento e’ alto”. Carfagna e’ convinta che si possa arrivare nel governo a un accordo “come e’ accaduto sulla giustizia”. Occorre inoltre garantire “a ogni costo il ritorno a scuola, valutando l’obbligo vaccinale per gli insegnanti e adottando tutte le misure necessarie per potenziare il trasporto pubblico locale e rendere piu’ efficiente l’organizzazione degli istituti”.

Ma le forze politiche continuano a dividersi mentre i presidenti di Regioni sono in attesa delle mosse del premier Draghi prima di pronunciarsi in Conferenza.

Si trovera’ una soluzione unitaria, la convinzione del presidente dell’organismo Fedriga. “Certamente, se dobbiamo pensare alla diminuzione del rischio o al cosiddetto male minore, ritengo che mostrare un Green pass all’accesso di alcune attivita’ della nostra vita sia molto meglio che non richiudere quelle attivita’ e richiuderci in casa”, sottolinea il ‘governatore’ della Liguria, Toti. “E’ fuori luogo parlarne ora”, il parere del presidente della Lombardia, Fontana. “Se non vogliamo tornare a dover chiudere il paese non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni che abbiamo raggiunto. Dobbiamo fare uno scatto in avanti”, osserva il ministro degli Affari regionali Gelmini. “Ne parleremo se e quando ce ne sara’ la necessita’. Adesso – rilancia cosi’ le sue perplessita’ Salvini – chiediamo attenzione e rispetto delle regole, pero’ non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo”. Fdi ribadisce di essere contraria. “Sul Green pass ‘esteso’ occorre buon senso e non dividersi in tifoserie: su un tema cosi’ delicato che impatta sulla vita quotidiana delle persone non si possono rincorrere bandierine politiche. Il pass deve essere considerato la soluzione solo in caso di un sensibile aumento dei contagi, allo scopo di evitare una nuova stagione di chiusure e restrizioni. In ogni caso, anche qualora si decida di introdurlo per eventi e manifestazioni sportive, per noi e’ imprescindibile introdurre la gratuita’ dei tamponi”, la posizione del Movimento 5 Stelle.

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