Il Vintage è moderno e modaiolo

Brusca virata nei gusti in fatto di abbigliamento. Stop della corsa al tutto griffato. Ora il mood guarda al vintage e ai mix sapienti

Mai come in questo momento la moda, in generale, riserva una sorpresa clamorosa: pollice verso per i super brand e per il nuovo a tutti i costi e pollice alto per il vintage in ogni sua declinazione.

La sensibilizzazione nei confronti del lusso e dello spreco unita ad una recente consapevolezza nell’investimento sta portando molti nuovi acquirenti verso una nicchia di mercato che mai prima avevano preso in considerazione.

Resta, comunque, presente in tutti noi il debole per la “firma”, per il particolare ricercato ma, avanza anche la voglia di smarcarsi sia dall’omologazione quanto dal sensazionale.

Possiamo farci un’idea di come stanno andando le cose osservando gli ultimi red carpet e gli appuntamenti grandiosi come gli Oscar, dove il vintage viene sdoganato alla grande e ruba la scena al new fashion (vedi Kaitlyn Denver in Christian Dior datato o Naomi e Kate Moss in silver dress Paco Rabanne).

Danno il buon esempio i reali inglesi che del second hand stanno facendo un vezzo di altissimo pregio, tanto che la Regina Elisabetta fa indossare un suo “vecchio” e sontuoso abito alla nipote per il giorno delle nozze.

Vintage e second hand hanno, in genere, limiti temporali: mentre il vintage pesca nei bauli e negli armadi di nonne e vecchie zie, il second hand pizzica nei nostri guardaroba. Il secondo si basa sul riutilizzo di capi (anche di collezioni recenti) che passano dal venditore al compratore. Il vintage, invece, ripropone capi che ci portano indietro negli anni, spesso di grosse firme, e che devono essere ben mixati ed interpretati.

Stesso discorso per borse e bigiotteria che se ben portati fanno subito la differenza. Idem per carrè e foulard purchè di marca. Molto più lento il mercato delle scarpe usate!

In sostanza e di questi tempi il vintage si propone di rendere democratico e abbordabile un certo gusto e uso del lusso d’antan.

Se vogliamo una riprova del “nuovo movimento” guardiamo le pencil skirt che Alessandro Dell’Acqua ha realizzato con tessuti di precedenti collezioni.

Le vippesse e le leopardate su tacco 15 sono avvisate!

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