Masterchef Italia n. 8 finisce in un tripudio di alta cucina, concentrazione ed emozioni. E aggiungiamo: anche un po' di malinconia
da sx. Valeria, Gloria, Gilberto
Per la finale di Masterchef Italia, il dress code: cravatta nera, ha sottolineato ancor di più l’importanza dell’evento.
Ad aggiudicarsi il titolo di ottavo Masterchef è stata Valeria Raciti. Siciliana d’origine e che più degli altri concorrenti altri ha dimostrato elevate capacità tecniche e creative. Nonostante l’alta tensione che caratterizza l’avvicinarsi del traguardo, nell’ultima puntata si è respirata un’aria più leggera rispetto alle precedenti.
La prima parte dell’ultimo appuntamento si è svolta seguendo il format classico, con una Mystery box e un Invention test. Dopo un primo scontro che ha portato all’eliminazione di Alessandro, sono giunti alla gara conclusiva: Valeria, Gilberto e Gloria. I tre aspiranti chef nelle due ore e mezza a disposizione hanno dovuto “impiattare”, seguendo la propria creatività, un menu completo e raffinato. Gli Chef/Giudici hanno richiesto fin da subito un livello di difficoltà vicino agli standard dell’alta cucina.
La prima manche è stata vinta da Gilberto. Il secondo step ha impegnato i finalisti nella replica di 4 ricette di Heinz Beck. Beck può vantare tre stelle Michelin ottenute con il suo ristorante La Pergola di Roma.
Il grande recupero di Valeria è arrivato con l’eccellente “ripetizione” di un dessert dai procedimenti molto complessi. D’altra parte, più raffinato e buono è il piatto, più è laboriosa la sua costruzione! La giovane siciliana, che Gilberto aveva strategicamente tentato di ostacolare, ha lasciato a bocca aperta tutta la giura. Grazie alla sua ampia conoscenza ha presentato una copia quasi perfetta del piatto affidatole. Una sfera di succo di melograno su una base cremosa al gusto di gianduia con cannoli di pasta brick* ripieni di crema chantilly e pinoli salati e caramellati. Creatività, emozione e gusto in un’ unica portata!
Si è poi passati alla seconda parte della sfida, ovvero la creazione del menu “della vittoria”. Gilberto ha scelto una serie di portate che capaci di raccontare il suo percorso nelle cucine di Masterchef. Gloria ha ricreato i sapori originari della sua tradizione culinaria e Valeria ha messo in campo le elevate tecniche di cottura assorbite durante il training fra le pentole. Tutti e tre i finalisti hanno preparato 5 piatti ad eccezione di Valeria che di sua iniziativa ne ha serviti 6.
Qui di seguito vi elenchiamo i piatti con cui Valeria ha stregato i Giudici di Masterchef. E affascinato tutti i telespettatori.
Entré dal titolo suggestivo “C’era una volta”: una bruschetta rivisitata con pane di Altamura, aglio, olio EVO, basilico e sferificazione** di pomodoro.
Antipasto: un cannolo di alici marinate ripieno di un battuto di melanzane servito con aria di prezzemolo, mandorle tostate, salicornia e uova di trota per dare sapidità.
Primo piatto: spaghetti risottati*** con i ricci di mare, spuma di cocco e alghe. “Un piatto molto interessante” a detta di chef Barbieri.
Secondo piatto dal titolo “Gli opposti si attraggono”: un crudo di gambero su uno stracotto di guancia, con radici e i germogli. Tutto servito su una bisque****.
Ha proseguito con un piccione al tè Oolong Phoenix (tè cinese) con patate. Per addolcire l’amaro della varietà di tè ha cotto i tuberi in acqua di barbabietola.
Valeria ha chiuso il menu con un dolce soprannominato “Lieto fine”, a base di gelato alla ricotta su terra al pistacchio con coulis***** di lamponi e spugna gli agrumi.
L’estrema concentrazione ha fatto mettere da parte la rivalità tra i concorrenti, con un tifo affiatato dei compagni esclusi che hanno dimostrato estrema solidarietà e sostenuto gli ex avversari.
A nostro parere hanno mantenuto tutti un alto grado di preparazione vista la difficoltà dei menù. I giovani cuochi si sono spinti oltre i propri limiti presentando ai giudici ricette inaspettatamente raffinate. Abbiamo notato anche un metro di giudizio differente da quello utilizzato durante l’intera stagione: più severità e attenzione per i particolari. Una competizione alla pari dove a fare la differenza sono stati i piccoli di dettagli. Gli equilibri impercettibili tra note dolci ed amare, i millesimi di secondi di cottura in più o in meno e i giochi di consistenze.
I giudici, anch’essi emozionati, hanno dimostrato difficoltà nella scelta del vincitore. In parte anche loro avversari, ognuno con il suo concorrente favorito. Finalisti commossi e agitati e giudici a nostro avviso malinconici. Anche se si è tratta di uno show televisivo, a Masterchef vengono coinvolti anche i rapporti umani.
L’esperienza finisce, “gli amici se ne vanno” come cantava Ornella Vanoni, e ci rimane un goloso ricordo, tanta invidia per le capacità espresse e anche la coscienza che, noi a quei livelli, non ci arriveremo mai!
Piccoli chiarimenti per grandi chef
*la pasta brick: impasto di farina, semola e sale.
**la sferificazione è un procedimento grazie al quale una sostanza liquida diventa solida sotto forma di palline (tipo caviale)
***risottare la pasta significa cuocerla con il suo stesso condimento aggiungendo volta per volta dell’acqua
****la bisque è un brodo di crostacei
*****il coulis è una salsa di origini francesi a base di frutta e verdura