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Moda: Altaroma tra vertigini e dinamismo black & white

Sfilano i talenti delle Accademie. Oggi chiude defilé Persechino

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E’ la sfilata al Pratibus District della stilista- architetto Sabrina Persechino, le cui collezioni sono inevitabilmente influenzate da contaminazioni proprie del design e da principi e tecniche architettoniche, a chiudere la terza giornata del calendario di Altaroma, che domani invece concluderà questa edizione della manifestazione, con la sfilata al Macro Asilo della maison Gattinoni.

Ad aprire la densa giornata di appuntamenti di Altaroma è stata la sfilata di Angelia Ami, 25enne designer di Monza che ha presentato al Pratibus District una collezione ispirata a New York e alle sue icone femminili, come Carolyn Bessette, moglie di John John Kennedy, morta con lui e con sua sorella Lauren nel 1999 in un incidente aereo. Al Mattatoio è stata la volta di Sylvio Giardina, stilista siciliano nato a Parigi, che ha lavorato in coppia con Antonio Grimaldi per 12 anni. Giardina ha presentato “Vertigo”, rappresentazione a metà tra la performance e l’installazione. Protagonisti cinque capi total white che hanno fatto da base ai giochi di luci e chiaroscuro che citano la Shadow Art, l’arte di creare ambienti immersivi e visioni poetiche con la retroilluminazione di oggetti in 3D.

L’installazione che sarà visibile al pubblico da domani 27 gennaio al 28 febbraio, è un progetto promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale e Azienda Speciale Palaexpo. Anche le scuole di moda oggi hanno avuto il loro spazio. Gli studenti dell’Accademia di Costume & Moda hanno sfilato al Pratibus District la collettiva di 22 capsule da 6 capi ciascuna, gareggiando davanti ad una giuria tecnica per aggiudicarsi il premio Pitti Tutorship Reward 2019, istituito dal 2017 dalla stessa accademia assieme a Pitti Immagine, per creare contatti ai giovani talenti con il mondo del lavoro. Hanno vinto Alice Paris per gli accessori e Luca Rao per l’abbigliamento. L’Accademia Koefia ha presentato la collezione “Get Back” ispirata agli anni Settanta, decennio che aprì le porte a un nuovo modo di concepire l’abito e la sua funzione, rivoluzionando anche il costume e introduce nello stile il concetto di democratizzazione che ha reso la moda stessa accessibile, personalizzabile, useful, unisex.

In pedana 33 outfits realizzati completamente a mano dagli studenti nei laboratori della Koefia. Italo Marseglia ha presentato Rubedo, collezione Fall/Winter con una performance tra moda sostenibile, letteratura, teatro e musica, con il supporto straordinario di Ied, Sophie Hallette e Dyloan (Bond Factory), la partecipazione di Sonia Bergamasco e la regia di Rossano Giuppa: viaggio elettro-pop da Euripide al Simbolismo russo, dove protagonista è una donna viaggiatrice che affronta le sfide del domani, lasciandosi attraversare da ciò che la circonda senza mai negare la propria identità. La stilista- architetto Sabrina Persechino presenta Dynamic, dove il “dinamismo” della sua moda si crea in seguito a una deformazione prospettica. La designer rende le sue creazioni “vive” e “dinamiche”, attraverso creazione di pieni e vuoti, pieghe e tagli, che definiscono le forme degli abiti in colori pieni e neutri: olivite, bianco, nero, rosa e nude. I modelli rigorosi degli abiti, tagli, pieghe e pellami intagliati creano movimenti e sinuosità che danno vita a fluidità e dinamismo. Laser e pieghe delle sete creano suggestioni diverse da ogni angolo visuale che arricchite dal movimento, suggeriscono allusioni prospettiche.(Fonte ANSA).

 

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