Natale è diventata una festa faticosa. Lo scorso anno il lockdown per la recrudescenza della Pandemia lo aveva ristretto in contorni minifamigliari. Lo aveva però aiutato a riprendersi quell’identità religiosa che si è andata smarrendo fra cenoni e regali. Ma è stata un’illusione.
Quest’anno, complici le vaccinazioni e lasensazione di immunità, è tornata la corsa allo scambio di doni e alle esercitazioni culinarie. Ma il tutto segnato da una diffusa stanchezza, alimentata dall’incertezza del futuro, dovuto alla Pandemia e alla crisi climatica.
Viviamo infatti un tempo di crescente lontananza dalle tradizioni, e anche il Natale non ne è esente. I grandi cambiamenti che stanno investendo tutti gli ambiti della nostra vita preludono a una netta rottura col passato e coi suoi riti.
E’ come se avessimo imboccato una strada mai percorsa. Un po’ come intrapresero i Re Magi per giungere alla capanna dove nacque Gesù. I Magi furono però guidati da una stella cometa che a noi oggi purtroppo manca.