Nebbia: il nuovo ristorante che esalta cucina e territorio

Nebbia è nato in zona Navigli, dove la movida scende a patti col cibo. Il nuovo ristorante sceglie la via del minimalismo e vince

merluzzo, ceci, carciofi

 

Nebbia: una parola che da sempre fa rima con Milano, soprattutto in zona Navigli dove l’acqua ci mette del suo. Così il locale entra dalla porta principale nel panorama del food meneghino.

La ristorazione in Italia, si sa, vive un momento florido. Milano più di altre città italiane è protagonista nel panorama enogastronomico per le infinite nuove aperture che si registrano ogni mese. Tantissimi i generi di ristorante che inaugurano in tutti i quartieri. Si passa dal tradizionale all’etnico, dallo street food, all’asiatico fino ai concept più moderni. Il capoluogo lombardo sta offrendo al suo pubblico, in termini di cibo e non solo, l’imbarazzo della scelta.

Il generale successo culinario che ha coinvolto il mondo e la grande domanda spinta, anche dal forte turismo che caratterizza la città di Milano, hanno portato fortuna al commercio anche in zone inaspettate.

Tra le ultime novità milanesi del 2019 c’è Nebbia, piccola realtà dalla grande qualità inaugurata da pochi mesi nel quartiere Navigli (zona molto in), ed entrata nella lista degli imperdibili.

Nebbia è lontano dal frastuono e sorge in una via tipicamente residenziale, Via Evangelista Torricelli, una strada che si potrebbe definire commercialmente quasi fantasma. Nonostante la posizione leggermente isolata le prenotazioni non fanno fatica ad arrivare! Nebbia è nato dall’idea di tre giovani che hanno fatto scuola in alcuni dei ristoranti/club più noti di Milano e Parigi. I tre imprenditori hanno portato il loro prezioso know how e, unite le forze, lo hanno trasformato in luogo già cult. La scelta della location, in una zona atipica per questo genere di attività, è stata un rischio che i creatori potevano permettersi vista la loro fama che li precedeva già prima del debutto. La voce sulla nuova apertura si è sparsa subito e noi, che abbiamo sempre le antenne dritte, siamo corsi a provarlo. L’aspetto degli esterni è talmente sobrio che il locale si mimetizza tra i palazzi residenziali. La nebbia, d’altronde, nasconde anche gli oggetti più vicini a noi. Dalle grandi vetrate si intravede l’interno del ristorante (altrettanto sobrio). Fuori l’unico carattere distintivo è l’insegna con la scritta “NEBBIA”, pulita semplice e bianca come la nebbia. Il bianco è il colore che domina anche nell’arredamento ma il legno delle sedie e altri dettagli colorati rendono l’ambiente caldo e interrompono il freddo dovuto allo stile minimalista. Dimenticate il caos dell’osteria o la musica alta dei club della cosiddetta “Milano da bere”. Nebbia è un posto dove vige la calma, dove si va soprattutto per assaggiare l’arte del cibo. Nel menu ci sono poche portate ma abbastanza interessanti da far venire l’acquolina in bocca e la voglia di provarle tutte. Gli ingredienti e le porzioni sono tutt’altro che minimaliste. Rispetto all’emozione trasmessa dall’ambiente nel menu si ritrova la tradizione della cucina italiana. Si valorizza prevalentemente la materia prima del nord Italia e si lascia un piccolo spazio a quei prodotti che adesso sono tanto di moda come lo zenzero o il topinambur. Un esempio? La tartare di Fassona piemontese con carciofi e, appunto, chips di topinambur. Degli antipasti il più famoso (sui social) e quello che a noi è piaciuto di più è il pan brioche croccante con patè di fegatini d’anatra e cipolla di Tropea, una vera delizia! I piatti cambiano versione (ma non sostanza) in base alla stagione, ma i classici e i più richiesti rimangono sempre. Noi abbiamo provato le tagliatelle all’uovo fatte in casa con ragu di anatra, il merluzzo con ceci e carciofi, un’insalatina di spinacini condita con yogurt e il semifreddo di noci pistacchi e crema al caffè. Ci sono piaciuti tantissimo e non vediamo l’ora di tornare per provare nuovi abbinamenti. Per gli amanti della carne sono sempre disponibili pregiati tagli con 45 giorni di frollatura*. Nebbia è un luogo dove si soddisfano le esigenze di tutti. Si trovano piatti per i palati più raffinati, per i più rustici e per i vegetariani. Un altro motivo per tornarci, oltre all’esperienza, è il pane caldo e croccante fatto in casa che viene servito con un altrettanto strepitoso olio extra vergine d’oliva. E quando la qualità è al top il pane insieme all’olio, come si dice, è la morte sua!

*la frollatura è un procedimento attraverso il quale si lascia “invecchiare” la carne cruda per renderla più tenera e saporita.

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