Altra bottega artigiana che lascia il Tridentino: Vincenzo.
Barbiere da circa 60 anni al 12 di via del Babuino ha visto passare il mondo che conta. A pochi metri c’è l’hotel De Russie e i turisti meglio informati un salto da Vincenzo lo mettevano nel proprio carnet di viaggio. Artisti, registi, attori, politici, imprenditori e gente comune, tutti seduti su quelle sedie e fra quegli arredi immutati (volutamente) nel tempo.
Tra “un barba e capelli” un attimo di relax e tante chiacchiere/confidenze di cui il patron non si è mai fatto sfuggire nulla. In vetrina un antico cesto in terracotta con trofeo di frutta. Ma Vincenzo, la cui porta rossa poteva confrontarsi serenamente con quella della Arden sulla 5 avenue, in realtà di nome fa Antonio Burdino e dal 1954 è “cittadino romano”.
A imparare il mestiere ha cominciato di ragazzetto al paese e, poi direttamente qui, da Vincenzo Di Sora primo proprietario della barberia. Una vita lunga, col camice bianco a maneggiare: forbici, rasoi, schiume e pettini. Ma ora Vincenzo/Antonio ha chiuso la porta, smontato tutti gli arredi del negozio e a segnalare la sua annosa presenza non ha voluto lasciare nemmeno una spazzola usata.
Possiamo immaginare che gli affitti in quest’angolo così centrale debbano essere cari arrabbiati. E che forse mal si adattino ad un attività “vecchio stampo”. Meglio senz’altro qualche brand o qualche “stracciarolo” presentato come improbabile “Luxury Outlet”.
Vincenzo/Antonio però non molla e si trasferisce al n° 50 di via Quirino Visconti. Per questo “sloggiamento” forzato la storica Barberia può ringraziare in primis il padrone di casa che, dovendo badare al suo lucro, dà la precedenza a chi offre di più (tipo mercato del bestiame) e se ne fa un baffo delle botteghe storiche, e in seconda battuta (ma nemmeno tanto) il Campidoglio e il Sindaco che, proprio l’altro giorno partecipando ad un convegno sul decoro del centro espresse uno dei suoi rari giudizi: stop a minimarket, favorire l’iniziativa delle piccole aziende, tutela delle attività ad alto valore artigianale per cambiare in questo modo, completamente la prospettiva del settore.
Tutto sotto tutela e protezione il Tridentino! Se permettete facciamo partire un coro di risate e fischi da far tremare quella Istituzione che a parte qualche fiaccolata e alcune soirée/passerella non difende la Città che dovrebbe amare e gestire.
Auguri a Vincenzo/Antonio con tutta l’affetto della TUA VERA Roma


