Oggi, 10 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale, istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La giornata mira a sensibilizzare il pubblico su problemi di salute mentale, promuovere la lotta contro lo stigma e mobilitare risorse per migliorare l’accesso alle cure.
Quest’anno l’attenzione si concentra particolarmente sui giovani, una fascia di popolazione sempre più colpita da disturbi mentali come ansia e depressione. In Italia, le statistiche mostrano che quasi il 70% dei giovani tra i 14 e i 19 anni è preoccupato per il cambiamento climatico, un fenomeno noto come “eco-ansia”. Inoltre, l’UNICEF ha sottolineato che nell’Unione Europea il suicidio rappresenta la seconda causa di morte tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 19 anni. Ciò evidenzia l’urgenza di affrontare il tema con politiche adeguate e risorse sufficienti per prevenire il disagio psicologico fin dall’infanzia .
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l’importanza di superare pregiudizi e disinformazione che ancora circondano la salute mentale. Nonostante l’Italia abbia fatto progressi significativi grazie alla riforma psichiatrica di Franco Basaglia, che ha posto al centro l’inclusione e il rispetto dei diritti, c’è ancora molto da fare per migliorare i servizi e supportare le persone colpite da disturbi psichici .
A Roma, la Giornata Mondiale della Salute Mentale è celebrata con diverse iniziative volte a sensibilizzare e promuovere il benessere psicologico. La ASL Roma 1 organizza incontri gratuiti in varie sedi, come il Comprensorio Santa Maria della Pietà e il Centro di Salute Mentale Boccea, dove si svolgono attività di discussione e confronto su temi legati alla salute mentale. Sono previste anche sessioni di collegamento in streaming con eventi in altre città italiane, per ampliare la portata della sensibilizzazione.
L’OMS e gli esperti ribadiscono l’importanza di trattare la salute mentale come una priorità globale, cercando di migliorare l’accesso alle cure e di combattere le barriere sociali che spesso impediscono a chi soffre di ricevere l’aiuto necessario.