All’ospedale San Giovanni Addolorata apre il primo centro a Roma per l’accoglienza delle fragilità socio-sanitarie e il nuovo “blocco parto”. Le due strutture sono state inaugurate dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, dall’asessore alle Politiche sociali e alla salute, Barbara Funari e dal direttore generale dell’ospedale San Giovanni Addolorata Tiziana Frittelli. Per quanto riguarda il nuovo centro per l’accoglienza, presso il Po Britannico, è stato realizzato grazie ad un finanziamento di Roma Capitale con fondi previsti dal Pon città metropolitana 2014 – 2020, in collaborazione con l’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata.
“L’obiettivo è quello di garantire la continuità assistenziale terminato il percorso ospedaliero – ha dichiarato l’assessore Alessio D’Amato – e accogliere quindi queste persone fragili in un percorso dedicato anche in caso di dimissioni protette. Si tratta di uno spazio aperto e funzionale, così da accogliere realmente l’utenza e non solo ospitarla, agevolando nello stesso tempo il lavoro degli operatori sanitari coinvolti”. Il progetto è stato condiviso con la Giunta Capitolina attraverso il dipartimento politiche sociali e rientra nelle più ampie previsioni del progetto Scumai (Sistema cittadino integrato di monitoraggio, accoglienza e inclusione) che ha disegnato le strategie di riduzione dell’emarginazione sociale delle persone senza fissa dimora, attraverso il potenziamento dei servizi sociali a loro rivolti.
Il centro nasce per accogliere le persone senza dimora (Sfd) in fase di dimissioni dalla degenza per acuti, ultimato il percorso clinico o in dimissione protetta, per il tempo necessario al completo recupero fisico o alla individuazione di un percorso di accoglienza definitivo; garantirà quanto necessario per l’accoglienza e la permanenza dell’utente, assicurando sia il trasferimento dall’ospedale al centro sia eventuali spostamenti per garantire le prestazioni prenotate in caso di dimissione protetta. “Voglio ringraziare la dott.ssa Tiziana Frittelli, il San Giovanni e tutti quelli che hanno contribuito a realizzare, insieme alla Regione Lazio e a Roma Capitale, questa opera di integrazione socio-sanitaria – ha aggiunto il sindaco Gualtieri -. Un concetto che si rende tangibile in questo Centro che accoglie i senza fissa dimora in un contesto dignitoso bello e curato, per aiutare in momento difficile e delicato le persone che ne hanno bisogno. È un tassello di una più ampia strategia che mira a dare applicazione ai principi costituzionali di cura e assistenza a chi ha maggior bisogno anche quando finisce il periodo di un ricovero ospedaliero. È importantissimo realizzare l’integrazione fra sanità, politiche sociali e inserimento nel mondo lavoro, per chiudere il cerchio dell’assistenza in tutti i suoi ambiti”, ha concluso il sindaco.
“Quest’inaugurazione – ha commentato l’assessore, Barbara Funari – è la conclusione di un percorso di integrazione sociale e sanitaria e rappresenta un modello da seguire. Ci piacerebbe che ogni ospedale possa avere un centro come questo per accogliere e curare i più fragili”. Per il Dg Tiziana Frittelli “Grazie a questa struttura possiamo finalmente garantire una dignitosa assistenza post ricovero a persone socialmente fragili e allo stesso tempo – ha spiegato – garantire un efficace turn over di posti letto dando una risposta immediata alle esigenze sanitarie del nostro territorio. Il paziente senza fissa dimora non è mai lasciato solo perché la procedura di presa in carico che abbiamo messo in atto è un vero e proprio percorso di presa in carico a supporto della fragilità”, ha concluso il Dg Tiziana Frittelli. Nel 2021 ci sono stati 162 pazienti senza fissa dimora con permesso Sto (Straniero temporaneamente oresente) e quindi extracomunitari con provenienza prevalentemente dal Nord Africa (Tunisia e Marocco) e Bangladesh, 6 gli apolidi. Mentre 74 pazienti senza fissa dimora con codice Eni (Europeo non Iscritto) prevalentemente proveniente da Romania e Polonia. Infine, 41 gli ingressi di italiani senza fissa dimora.
Sempre questa mattina presso il presidio ospedaliero San Giovanni a Roma è stato inaugurato alla presenza del sindaco, Roberto Gualtieri il nuovo blocco poarto. Sicurezza, comfort e tecnologia per gestire tutte le fasi del pre-partum, partum e post-partum. Oltre ad una completa ristrutturazione degli ambienti, particolare attenzione è stata riservata al comfort ed alla loro umanizzazione, agevolando, per esempio, attraverso l’uso del colore l’orientamento dei pazienti e del personale sanitario nel reparto, dotando le quattro sale travaglio/parto di illuminazione Led Rgb Multicolor e di impianto di diffusione sonora personalizzabile dall’utenza e prevedendo in ogni sala una parete fotografica ispirata ai temi dei quattro elementi naturali: fuoco, aria, acqua e terra. Sono inoltre presenti quattro isole neonatali dotate di tutti i presidi necessari per l’assistenza al neonato.
Per le neomamme che necessitano di monitoraggio e osservazione prolungati dopo il parto, prima del trasferimento in reparto, è disponibile una stanza con quattro letti dedicata all’assistenza semi-intensiva. A maggiore tutela e garanzia delle partorienti, è presente una sala operatoria per i parti con taglio cesareo e eventuali emergenze ostetriche che rispetta tutte le misure di sicurezza, sia dal punto di vista strumentale che tecnico, e dispone di un’isola neonatale dedicata. “Stiamo avviando una vera rivoluzione nelle nostre strutture sanitarie – ha sottolineato l’assessore D’Amato – coniugando innovazione e rilancio tecnologico con una migliore presa in carico dei pazienti attraverso una aumentata qualità dei servizi e delle prestazioni. Gli interventi che abbiamo avviato al San Giovanni vanno esattamente in questa direzione: mettere al centro la cura della persona e la risposta ai bisogni di salute per il bene della comunità e puntando anche all’equità sociale e di genere”.
“L’intervento di ristrutturazione – ha spiegato il direttore generale del San Giovanni Addolorata Tiziana Frittelli – si inserisce coerentemente nel piano di riqualificazione e sviluppo di tutte le attività sanitarie connesse all’area sanitaria materno infantile, la cui attuazione ha già conosciuto, con l’inaugurazione del nuovo ambulatorio pediatrico del Presidio Santa Maria del maggio scorso e del nuovo reparto di ginecologia del Po. San Giovanni del giugno scorso, i primi concreti riscontri operativi e che si compirà con l’ultimazione del Nido e del reparto di degenza ostetrica, i cui lavori sono in corso, e successivamente con la ristrutturazione degli ambienti destinati alla Ivg”.