Il caffè è un bene di tutti, un momento di socialità e per questo in occasione della Giornata internazionale del caffè, la rete delle comunità del rito del caffè espresso ha promosso in tutta Italia una serie di iniziative congiunte per sostenere la candidatura dell’espresso a patrimonio immateriale dell’umanità. Obiettivo: raccogliere le firme a sostegno della candidatura, così da rendere la ritualità del caffè espresso italiano, con il suo bagaglio di significati immateriali, patrimonio Unesco.
A Roma l’evento è stato organizzato alla Giolitti Antica Gelateria Pasticceria. Presente, tra gli altri, il presidente di Fipe Roma, Sergio Paolantoni.
“Dopo la delusione dello scorso anno quest’anno, come si dice, ci proviamo di nuovo a riproporre la candidatura del caffè come bene immateriale dell’Unesco. Siamo in questa caffetteria storica di Roma – ha commentato Paolantoni – per raccogliere le firme e vediamo tanto interesse da parte dei clienti italiani e stranieri perché il caffè è un bene di tutti e non soltanto un servizi, ma un momento di socialità. Ci rappresenta come popolo, come italiani, e ne siamo fieri e siamo sicuri che la candidatura questa volta andrà a buon fine”.
Il caffè “è un prodotto molto importante se pensiamo che il 56 per cento degli italiani beve caffè a colazione e il 49 per cento sostiene di berlo almeno una volta nell’arco della giornata. In Italia ci sono 149 mila bar, e soltanto e Roma ce ne sono un pochino meno di 5 mila. Presentiamo la candidatura e speriamo che questa volta l’esito sia positivo”, ha invece affermato Ilaria Danesi, alla guida di Danesi Caffè insieme alle sue due sorelle. Per appoggiare la candidatura del “Caffè Espresso Italiano fra Cultura, Rito, Socialità e Letteratura nelle Comunità Emblematiche da Venezia a Napoli” – questo il titolo del dossier di candidatura – bastano due click: è sufficiente andare sul sito www.ritodelcaffe.it – raggiungibile anche con Qr code – e firmare per la candidatura.