Da ieri i Centri per anziani di Roma hanno un nuovo regolamento e diventano Case sociali di quartiere. L’assemblea capitolina ha approvato, con 28 voti favorevoli, la delibera che stabilisce il nuovo funzionamento dei centri che accolgono i cittadini anziani della Capitale per attività di tipo sociale, culturale e ricreativo.
Le principali novità riguardano l’età richiesta per iscriversi, che passa da un minimo di 55 a 60 anni, e l’obbligo da parte della struttura di trasformarsi in Associazione di promozione culturale (Aps). Il nuovo regolamento “punta alla valorizzazione di questi luoghi e ci troverà come Roma Capitale a supportare tanti anziani e anziane che volontariamente gestiscono già i centri”, ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali di Roma, Barbara Funari. “L’obiettivo, condiviso da tutti sarà anche di farne luoghi sempre più accoglienti per tutti e aperti a tutto il quartiere”, ha sottolineato.
Concerti, spettacoli teatrali, cene sociali e corsi di ballo: il nuovo regolamento “non è una semplice modifica della denominazione ma una vera svolta che parte dalla volontà di rafforzare la centralità e il ruolo di questi luoghi, ben 149 su tutto il territorio”, ha aggiunto la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli. I Centri anziani “rappresentano infatti un prezioso riferimento per attività ricreative e di socializzazione, soprattutto per tante persone sole o in condizioni di fragilità”, ha proseguito Celli.
Con il nuovo regolamento Roma “si conferma città dell’uguaglianza, dell’inclusione, dell’accoglienza e della solidarietà”, ha affermato il gruppo capitolino del Pd. Il Comune metterà a disposizione i locali di sua proprietà, contribuendo economicamente alle spese e alle bollette. E i soci iscritti saranno contemporaneamente tesserati dell’Aps. La nuova autonomia rispetto ai Centri anziani consentirà alle Case sociali di quartiere di muoversi in diversi campi, inclusa la possibilità di partecipazione ai bandi.
Grande soddisfazione anche da parte dei sindacati. Un percorso “lungo e complicato ha portato alla condivisione di un testo che introduce importanti innovazioni nella struttura e nelle funzioni dei vecchi Centri sociali anziani. Ora si apre una fase altrettanto importante di applicazione del nuovo regolamento nei 149 centri romani, di rinnovo degli organismi e di sottoscrizione delle nuove convenzioni nei 15 Municipi”, hanno hanno commentato le segreterie di Spi Cgil di Roma e Lazio, di Fnp Cisl di Roma e Rieti, di Uil pensionati Lazio.