A due mesi dal 13 settembre, con la variante Delta, che dilaga e la mancanza di vaccini sorgono molti interrogativi sul prossimo anno scolastico degli studenti romani.
Stando ai piani della Regione, tenuto conto del distanziamento ancora necessario, soprattutto per per i circa 230 mila studenti delle scuole superiori, gli spazi non ci sono per tutti. Secondo quanto riporta ‘’La Repubblica’’ di sabato scorso, sono 400 circa, stima l’Ufficio scolastico regionale, le aule mancanti.
I bambini più piccoli avrebbero la precedenza perché a seguire le lezioni a casa da dietro un pc faticano forse di più dei ragazzi delle superiori.
A preoccupare i presidi sono anche le cattedre vacanti: circa lOmila in tutto il Lazio , stima la Uil, tenendo anche conto del personale che andrà in pensione da agosto. I presidi sono già allarmati. Alle medie dell’lstituto Visconti «mancano tre cattedre di lettere, due di matematica e una di tecnologia», spiega a ‘’La Repubblica’’ la dirigente Piera Guglielmi. La Mazzini, che aveva già accettato i bambini per il tempo pieno in base all’organico disponibile a inizio 2021, ora si ritrova con qualche docente in meno.
“Senza organico potenziato avremo problemi per continuare ad assicurare ii distanziamento”, spiega la dirigente, Rosamaria Lauricelia, secondo cui anche a settembre saranno imposte le stesse misure in ottica di anticontagio.
La Cisl propone di lavorare a ogni scenario possibile, anche se dovesse richiedere più sforzi. «Se la ripresa – si legge in una nota del sindacato – dovesse avvenire in una situazione sanitaria ancora condizionata dall’emergenza epidemiologica, le scuole si troverebbero ad affrontare l’avvio dell’anno scolastico senza una programmazione adeguata e condivisa, scontando una inevitabile fase di confusione iniziale.