Gay Village a Testaccio, residenti sulle barricate

Gli appunti dell’ex consigliere Municipale Yuri Trombetti: che impatto avrà una manifestazione così imponente in un quartiere come Testaccio?

Il 31 maggio apre l’edizione 2018 del Gay Village. La celebre kermesse romana quest’anno torna a Testaccio dopo tanti anni trascorsi all’EUR in quello che si prefigura come un ritorno alle origini anche dal punto di vista organizzativo.

Ma il cambio di location ha iniziato a preoccupare anche alcuni residenti che temono l’impatto della manifestazione su un quartiere che non ha gli spazi e la conformazione dell’EUR.

“Può Testaccio, per i problemi di sicurezza e di parcheggio che ci sono già tutti i giorni, reggere una manifestazione che ospita circa 5000 persone a sera ?” si chiede Yuri Trombetti, ex consigliere municipale di zona e residente proprio a Testaccio.

Tra i dubbi di Trombetti ci sono questioni di ogni grado e genere. Primo: sono stati stabiliti degli straordinari per la Polizia Municipale? Il timore dell’esponente dem è che l’assenza di vigili possa creare problemi di viabilità – “Via Zabaglia e via Galvani saranno un disastro perché non è stato previsto alcun piano di mobilità” – spiega – e problemi per cittadini che potrebbero chiamare la municipale senza ricevere alcuna risposta.”

Il secondo tema riguarda la sicurezza e qui Trombetti si chiede se esista un Piano preciso, “anche alla luce dei livelli di attenzione che si sono elevati dopo i recenti attentati terroristici e che prevedono norme i molto più stringenti per manifestazioni di queste dimensioni”.

Nel frattempo l’opposizione PD in Comune e quella di maggioranza in municipio si sono attivate per evitare che l’impatto del Village crei troppi problemi alla cittadinanza.

La presidente del Municipio I Sabrina Alfonsi ha dichiarato che non darà nessuna proroga oraria mentre una mozione in Campidoglio del consigliere Orlando Corsetti – minisindaco del Centro Storico prima della Alfonsi – sostiene che Testaccio non possa ospitare una manifestazione cosi imponente.

“Non è possibile prevedere una movida di quattro mesi in un territorio come Testaccio – confida a Radiocolonna la giornalista e scrittrice Elisabetta Fiorito che vive in zona – già è complicato sopportare un sabato sera di musica alta, figuriamoci l’intera estate”.

Ed è proprio questo il tema che preoccupa di più i residenti: il rumore della musica.

“Sono pessimista – conclude Trombetti – la confusione ci sarà, faranno musica fino a tardi e noi saremo li senza tentennamenti, con il fonometro in mano pronti a chiamare vigili, presidente del municipio, gabinetto del sindaco ogni sera. Pronti a scendere in piazza e fare blocchi stradali a via Galvani.”

I residenti, racconta Fiorito, hanno anche firmato una petizione popolare girata al commissariato Celio, alla sindaca, alla procura di Roma, alle presidenze del primo e del dodicesimo municipio per fermare il degrado e l’inquinamento acustico su Lungotevere Testaccio.

Una partita complessa dunque, che si gioca su più tavoli a solo una settimana dall’inizio della manifestazione. Con esiti ancora imprevedibili.

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