Secondo la procura di Roma la sindaca Virginia Raggi “mentì alla responsabile dell’Anticorruzione del Campidoglio nel dicembre del 2016” perché se avesse detto che la nomina di Renato Marra era stata gestita dal fratello Raffaele, sarebbe incorsa in un’inchiesta e “in base al codice etico allora vigente negli M5S, avrebbe dovuto dimettersi”. Così in aula il procuratore aggiunto Paolo Ielo che ha chiesto alla corte l’acquisizione del codice etico M5S vigente nel 2016.
Ielo dunque ha chiesto al giudice l’acquisizione del codice etico M5S vigente nel 2016 , che prevedeva in caso di indagine penale a carico di un ‘portavoce’ la sua ineleggibilità o, se già eletto, le dimissioni.
“Se la sindaca avesse detto la verità e avesse riconosciuto il ruolo di Raffaele Marra nella scelta del fratello – ha spiegato Ielo – l’apertura di un procedimento penale a suo carico sarebbe stata assai probabile. Lei era consapevole che in casi di iscrizione a modello 21 (ovvero come indagata in un fascicolo penale, ndr) rischiava il posto è per questo mentì. Il codice etico fu modificato nel gennaio del 2017”.
Durante il processo, da parte della sindaca sono arrivate delle dichiarazioni spontanee a commento della testimonianza dell’ex capo di gabinetto: “La deposizione di Carla Raineri a tratti mi è sembrata surreale. In questo processo si parla di un mio presunto falso e per quatto ore abbiamo ascoltato parole simili a gossip. Non ho mai risposto alle interviste rilasciate, a volte mordendomi la lingua, per le cose palesemente false affermate”.
Raggi, che ha preso la parola dopo la lunga audizione dell’ex capo di gabinetto del Comune ha aggiunto: “Non conoscevo la dottoressa Raineri e mi era sembrata una persona molto preparata – ha aggiunto – per me era una opportunità avere un magistrato di primaria importanza come capo di Gabinetto. Anche se trovai subito strano il fatto che quando ci hanno presentate disse, ‘non ti preoccupare starò qui al massimo 1 anno, 1 anno e mezzo”.