È arrivata nella tarda serata di ieri, a termine di una giornata difficile su più fronti, il via libera della giunta capitolina alla liquidazione di Roma metropolitane, società partecipata del Campidoglio da diversi anni in stato di crisi. Non soltanto, ieri è stato anche il giorno delle dimissioni del Consiglio di amministrazione di Ama, l’azienda capitolina che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Una giornata impegnativa per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che dopo un appuntamento pubblico nella sala Laudato si’ in mattinata è rimasta a Palazzo senatorio fino a tarda sera. Alle 14 era convocata una pre-giunta e anche il consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere una delibera e diverse mozioni.
Ma per tre volte in Aula Giulio Cesare all’appello non era garantito il numero legale e quando la seduta si è aperta, alle 15 passate, la notizia delle dimissioni del Cda di Ama era già rimbalzata da uno scranno all’altro mentre su Roma metropolitane ancora non c’erano certezze ma la liquidazione era nell’aria da giorni. Le opposizioni hanno ostacolato l’avvio dei lavori ordinari del consiglio comunale e chiesto la presenza della sindaca in Aula perché chiarisse quanto stava accadendo sul fronte delle partecipate.
Dopo una lunga attesa, il Pd a seguito del capogruppo Giulio Pelonzi ha abbandonato l’Aula per dirigersi al presidio dei lavoratori di Roma metropolitane in via Tuscolana. In Aula sono rimaste le consigliere Pd Baglio e Tempesta, i consiglieri di Fd’I sono andati a bussare allo studio di Raggi: allontanati dalla Polizia locale, per motivi di sicurezza, hanno riferito di aver ottenuto la promessa di un incontro che poi, però, non si è svolto. Poco dopo la vice presidente vicaria dell’assemblea capitolina Sara Seccia ha comunicato l’impossibilità della sindaca a riferire in Aula e le proteste si sono levate dai banchi dell’opposizione.
La seduta è stata di nuovo sospesa, la riunione dei capigruppo più volte convocata. Il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti si è fermato tra gli scranni e alla buvette a parlare con i consiglieri di maggioranza mentre, nelle stesse ore, un funzionario del dipartimento capitolino alle partecipate – inviato dalla Raggi a comunicare l’intenzione del Campidoglio di dar seguito alla liquidazione – si è presentato in via Tuscolana dove una cinquantina di lavoratori, assieme ai sindacalisti e a diversi esponenti politici, avevano barricato l’ingresso. La Polizia ha forzato il blocco. È nato un parapiglia. Nella ressa sono caduti il deputato di Leu e consigliere capitolino di Sinistra per Roma Stefano Fassina, il sindacalista della Cgil Natale Di Cola, il segretario della Uil Alberto Civica e un lavoratore. Fassina è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in ospedale in ambulanza.
Nelle stesse ore in Campidoglio è arrivata la notizia della nomina di Stefano Zaghis nel ruolo di nuovo amministratore unico di Ama. La riunione di giunta è stata posticipata, prima alle 18:30, poi a tarda serata. La sindaca ha voluto incontrare prima la sua maggioranza. I consiglieri hanno lasciato Palazzo senatorio poco prima delle 21. Poche parole. “Bisogna avere coraggio per dare seguito alle azioni che stiamo mettendo in campo”, hanno commentato alcuni in riferimento all’ennesima dimissione del Cda di Ama. E su Roma metropolitane “la liquidazione è un atto dovuto, ma saranno certamente prese precauzioni”. Escono i consiglieri del M5s e inizia la riunione di giunta. Poco prima delle 23 Stefano Fassina viene dimesso dall’ospedale, proprio mentre dal Campidoglio comunicano l’ok della giunta alla liquidazione controllata di Roma metropolitane. Il mondo dei sindacati, ma non soltanto, si leva contro la gestione del presidio.
Il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Michele Azzola, prima annuncia uno sciopero e poi rende noto che chiederà un incontro al Questore per ottenere chiarimenti sulla “forzatura del blocco pacifico”. Il capogruppo capitolino del Pd, Giulio Pelonzi, giura battaglia in assemblea capitolina e annuncia che l’Aula Giulio Cesare sarà occupata e i lavori ordinari del consiglio saranno bloccati fino a quando la sindaca Raggi non riferirà su quanto accaduto, sia sul fronte di Ama che su quello di Roma metropolitane. Nella serata la sindaca di Roma Virgina Raggi rompe il silenzio con un tweet di “solidarietà a Stefano Fassina e ai sindacalisti Natale Di Cola e Alberto Civica” “Noi abbiamo sempre scelto la strada del dialogo e del confronto” e si unisce al coro di messaggi di solidarietà giunti da più parti”, scrive Raggi. E spunta un nuovo giorno. Nel pomeriggio di oggi, in piazza del Campidoglio, i sindacati hanno indetto una protesta insieme ai lavoratori di Roma metropolitane e un incontro con la stampa questa mattina alle 11.