Oggi è attesa la chiusura della discarica di Colleferro, cittadina alle porte di Roma, che serve anche la Capitale. Una scelta che soddisfa l’amministrazione di Colleferro che ha addirittura invitato la cittadinanza all’appuntamento, davanti ai cancelli della discarica, alle nove del mattino.
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Intanto, è ai nastri di partenza la riorganizzazione che tale decisione porterà con sé anche a Roma che mandava nel sito in questione circa 1.100 tonnellate di rifiuti ogni giorno. L’Ama, in cui ancora oggi ci sono state riunioni tecniche sul tema, avrebbe rimodulato complessivamente le tonnellate in questione contando su una redistribuzione tra i ‘fornitori’ sia dentro, sia fuori il Lazio.
Allo studio c’è anche un bando per il trasferimento di parte dei materiali all’estero. La chiusura della discarica Colleferro, se da un lato è stata affrontata cercando soluzioni nel breve periodo per scongiurare eventuali situazioni di caos raccolta in città, dall’altro ha creato un nuovo nodo nel lungo periodo: quello sulla nuova discarica di Roma.
Nell’ambito dell’accordo tra Regione e Comune, la giunta capitolina ha indicato l’area di Monte Carnevale, sito nella Valle Galeria non lontano da Malagrotta. Questa scelta non solo ha destato la ferma opposizione della popolazione locale (che tornerà a farsi sentire martedì prossimo in piazza del Campidoglio) ma anche di parte del M5s.
Le criticità emerse per la realizzazione di una discarica a Monte Carnevale dovrebbero essere nuovamente analizzate dai tecnici delle istituzioni competenti.
Nel frattempo il Tar del Lazio ha accolto un ricorso di Rida Ambiente, società che si occupa di trattamento dei rifiuti, in vista della chiusura della discarica di Colleferro. Il Tribunale ha ordinato alla Regione di “individuare, entro il termine di 180 giorni” una “rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento rifiuti in ambito regionale”.