Ma come sono belli i rendering che mostrano piazza Augusto Imperatore restituita alla Città dopo anni e anni di lavori e subbugli vari. Belli con quel senso di placida quiete che trasmettono le fantasie, quando il tempo e il meteo le hanno impallidite. Così ci appare la foto che spicca sulla recinzione ai lavori di riqualificazione dell’area.
Siamo coscienti che i rendering sono il simbolo innegabile di un qualcosa di futuro, anche se in questo caso varrebbe la pena di definirlo come un simbolo futuribile in quanto sempre più ipotetico e di là da venire.
Il primo lotto dei lavori di piazza Augusto Imperatore avrebbe dovuto essere pronto entro la fine del 2024; ma così non è stato e allora, già che ci siamo e buttata la speranza oltre l’ostacolo arriviamo a prevedere il 21 Aprile 2025, ma anche per questo Natale di Roma lo stato del cantiere non lascia presagire tempi brevi.
Si intravedono dei gradoni, presumibilmente in travertino che portano in un sottoterra di cui non sappiamo nulla. Per il resto molte cose sono rimaste ferme a dove eravamo un anno fa come raccontato nell’articolo del 27 marzo ’24.
Pensate anche gli scatoloni/casa del barbone si trovano ancora all’angolo fra la chiesa di S. Rocco all’Augusteo e l’inizio delle reti di protezione. E che dire della vecchissima bicicletta abbandonata alla ruggine e alla rovina?!
Là dove ci dovrebbe essere la grande piazza ora ci sono i soliti cumuli di terra ingentiliti dalla flora selvatica e da qualche fiorellino giallo; nel mezzo del fango smosso sta il cassone per gli scarti di lavorazione e una ruspa che pare non ancora completamente insultata dal trascorrere degli anni.
Già perchè il restauro della piazza è iniziato 5 anni fa anche se l’aggiudicazione del concorso internazionale è del 2006, tempi lunghissimi che fanno saltare la mosca al naso se visti nell’ottica dei disagi, della viabilità, dell’accoglienza e del disprezzo della cosa pubblica.




