Dalla frase di apertura che Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio usa per ribadire la necessità di un giro di vite per garantire un minimo di decoro nel centro storico, appare evidente e desolante come la cronistoria di questa presa di posizione ha vivacchiato ed andrà a finire. Riferendosi alle direttive necessarie per portare ordine, dove adesso regna il caos, dice: “Queste regole esistevano già, noi abbiamo solo ritenuto necessario ribadire il loro rispetto…”.
Esistevano già, esistono ed esisteranno sempre, aggiungiamo noi ma di questa scansione temporale delle regole fondamentali per il bene della Città non s’è mai vista la benchè performance. Sempre la minisindaca indica con determinazione gli obbrobri che strada dopo strada alterano l’essenza logistica e il panorama del Tridentino: dai coni gelato giganti, ai cartelli sui marciapiedi che inneggiano a menù per turisti creduloni, alle insegne led dei minimarket; che, chissà come e perchè, proliferano con la stessa velocità dei market di vicinato. Via gli alcolici dalle vetrine e via ai frigoriferi su strada.
E si, perchè a pochi giorni dall’inizio del Giubileo, o rassettiamo Roma, come le si conviene, oppure il nostro futuro si dovrà aggrappare, turisticamente parlando, alle opere schiette e grandiose dei nostri avi.
Anche le banchine del Tevere che, di biondo non ha più niente, potrebbero essere un’attrattiva insuperabile ma la malagestione, gli accampamenti e il buio che li avviliscono li hanno ridotti ad una no enjoyable zone.
Il Campidoglio, come prevedibile, ha riconfermato l’uso e l’abuso dei dehors dando, così, un’altra mazzata alla vivibilità e all’ordine del Centro.
Ma è quasi inutile e sconfortante parlare sempre delle stesse cose che, sappiamo benissimo, nessuno raddrizzerà mai.
Perchè Roma è così e niente e nessuno potrà mai, purtroppo, cambiarla.
Roma caput mundi con molti se e molti ma perchè, ad esempio, la superficie capitolina è di 1.285 kmq e quella di Londra di 1.572 kmq e perchè l’area urbana funzionale* di Roma è più piccola dell’area funzionale di Milano, e molto più piccola di quelle di Londra e Parigi. Perchè Roma vive idealmente di fasti imperiali estinti dal 476 dc ma dei quali conserva atteggiamenti, menefreghismo e supponenza.
Anche la presidente Bonaccorsi , nel suo appello ad una rinnovata coscienza civile, associa, come d’abitudine, l’azione e il suo risultato all’uso del verbo ad un futuro di chissà quando e chissà come.
Chi comanda la Città non ha, purtroppo, i pieni poteri per deliberare iniziative davvero risolutive e quindi andiamo avanti così, da una dichiarazione all’altra, da un proposito all’altro, da un immaginifico all’altro, da un circenses all’altro e perchè a Roma vige l’imperituro concetto del Marchese del Grillo: “Io so’ io e voi non siete un c…o”
* Un‘Area Urbana Funzionale (Functional urban area) è una misura della popolazione residente e dell’estensione delle aree metropolitane in Europa
Altrimenti dette Aree urbane Estese (Large urban area, LUA), sono composte da un centro abitato ad alta densità abitativa (detto core) e da una zona circostante di pendolarismo, non necessariamente contigua ma strettamente integrata dal punto di vista occupazionale (o formativo) con la prima (Wikipedia)