La corsa alla bellezza può anche uccidere, lo insegna Margaret Spada

la rincorsa alla perfezione ha portato Margaret Spada alla morte, colpa di una sanità fasulla e senza scrupoli. Da sempre l'individuo ha voluto migliorarsi piacere per piacersi e se i soldi lo consentono la corsa è senza fine perchè ogni momento cambiano i modelli di bellezza cambiano. Tutto questo nella speranza di essere quasi immortali

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La morte, senza senso, di Margaret Spada oltre alla tristezza per una vita immolata sull’altare di una sanità fasulla e dolosa e dello struggente desiderio di una bellezza a tutti i costi apre ad una serie di considerazioni che chiamano in causa vari attori dell’eterna rincorsa alla perfezione di quell’immagine di noi che ci guardiamo riflessi nello specchio.

E la favola antica che recitava: “specchio delle mie brame” e l’eterna giovinezza di Dorian Gray, vittima del suo stesso ritratto e poi la fonte micidiale di Narciso altro non sono che l’anticipo della rappresentazione della nostra spinta a canoni di una bellezza tanto imperativi quanto irraggiungibili. Canoni che, oltretutto cambiano troppo frequentemente per starci dietro. Difatti chi si è gettato fra le braccia del chirurgo anni fa, magari esagerando, si trova oggi ad essere fuori moda e facilmente repertabile ad un’era passata.

Non c’è nulla di più bugiardo di uno specchio perchè affida la sua opera alla lettura dei nostri occhi attraverso i quali passano le nostre gioie, la nostra insoddisfazione, le nostre insicurezze e la nostra diabolica capacità di autocritica. E dopo lo specchio si corre a giocare con i filtri del telefonino per avere quella bocca, quel naso, quelle sopracciglia, quella pancia, quel seno…che messi in rete fanno di te il prototipo della bellezza e della perfezione.

Siamo giusti, la chirurgia estetica non è riparativa in senso strettamente medico ma ha come focus il miglioramento dell’aspetto fisico che, nella maggior parte dei casi fa di questo miglioramento il trampolino ad una rinnovata fiducia in se stesse/i e, non di rado a una joie de vivre che ci pareva irraggiungibile. Ma questa ritrovata forza e fiducia devono passare attraverso la coscienza di chi siamo realmente e di come vogliamo essere percepiti.

Mani esperte e coscienziose che sanno fermarsi laddove noi vorremmo esagerare. E si perchè la bellezza a pagamento pare non avere limiti e si è insinuata in noi l’idea che basta volere e potere per raggiungere il nostro sogno a lungo sognato.

Quando comparvero le prime punturine il mondo si divise in due: favorevoli e fortemente contrari ora, passati gli anni e visti i risultati di una moderata interventistica i fortemente contrari vanno diminuendo a favore di una buona e sana lotta contro il tempo.

Al fine vita non c’è alcun rimedio ma, ai danni evidenti dell’invecchiamento e delle imperfezioni che ci angosciano si. E allora via verso l’indirizzo sicuro già collaudato da tempo da amici e parenti.

E’ logico desiderare e ispirarsi a quel che si vede senza  immaginare tutte le impalcature che ci stanno dietro.

E se Onlyfans è ora un instancabile gorgo siliconato ricordiamoci che, raggiunto quello, arriverà l’IA che spazzerà via ogni nostro traguardo raggiunto, spingendoci nel mucchio di chi deve fuggire da uno specchio già screpolato

 

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