L’iperturismo soffoca Roma e il Giubileo fa paura

A Roma l'iperturismo soffoca la Città e i suoi abitanti. Grande preoccupazione per il prossimo Giubileo perchè nessuno è pronto a scommettere sulla tenuta del sistema Roma dove non si vedono adeguati preparativi

Nel film Roma (1972) Federico Fellini gira una scena straordinaria e quanto mai realistica che rappresenta un colossale ingorgo cittadino.

E mai come in questi giorni, in effetti, la Capitale si deve misurare con l’incubo di un iperturismo che mina la quotidiana sopravvivenza dei cittadini. Un fastidio quasi intollerabile che si fa seria preoccupazione con l’avvicinarsi del Giubileo che fra poco più di sei mesi, il 24 dicembre, alle ore 16,30, inizierà con la solenne apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro.

Vista con questo minimo anticipo a noi cittadini pare che l’organizzazione non sia preparata ad affrontare l’urto dei 35 milioni di pellegrini-turisti previsti.

Le associazioni dei residenti che da anni accusano il degrado della Capitale, soprattutto nelle vie del Centro storico, in questo caso alzano il tiro delle denunce riguardo problemi mai risolti e destinati ad aggravarsi, come l’invasione di bus turistici, le vie e le piazze divenute impraticabili per la proliferazione dei dehors,  i grupponi di croceristi che da Civitavecchia piombano in Centro per tour intensivi, l’assedio dei B&B senza validi controlli e per finire la cosiddetta malamovida che unita alla maleducazione sta stravolgendo alcune zone, sempre più vaste, della Città.

Alcune delle principali associazioni da «Carteinregola» a Motus, a «Roma ricerca Roma» al Gruppo romano regolamentazione affitti brevi, si sono coalizzate per lanciare un’aperta sfida al Campidoglio e al governo, annunciando per l’autunno, proprio alla vigilia del Giubileo, gli “Stati generali dell’ iperturismo”, finalizzati a costituire una lobby di residenti, che darà battaglia per ripristinare il diritto alla vivibilità.

“La transizione ecologica – dichiara al Corriere della Sera, Massimo Mornetto di Motus – si realizza anche con la transizione turistica. Ovvero abbandonando la ricerca dei grandi numeri di presenze, per governare i flussi turistici in armonia con la vita dei residenti”. L’ iperturismo non porta ricchezza alla città anche perché i controlli fiscali sono inadeguati (a marzo 200 verifiche su 35 mila operatori nel settore dei b&b).

Riguardo ai bus turistici giornalieri sono già 1200 quelli che circolano quotidianamente e posteggiano a motore accesso ingombrando la circolazione in molte vie, come Gregorio VII, vicino al Vaticano, facendo infuriare chi abita nella zona. “Il Comune per il Giubileo al contrario di quello che è stato fatto nel Duemila, non ha fissato neppure una quota di ingresso – sottolinea Antonia Tomassini di Roma Ricerca Roma – così tutti entrano nella città storica, dove non ci sono abbastanza stalli e parcheggiano ovunque”.

Quanto ai dehors si è arrivati a circa 50 mila metri quadri occupati sui marciapiedi o invadendo le strade.

Mentre i b&b sarebbero 35 mila ufficiali e 12.000 fantasma, che contribuiscono ad una evasione della tassa di soggiorno di 30/40 milioni.

Tuttavia, secondo Paolo Gelsomini di Carteinregola l’economia non può essere l’unica categoria con cui governare il fenomeno “una città – afferma – deve poter raggiungere l’armonia e la sostenibilità di tutte le sue funzioni. Se si adottassero degli indici di saturazione, troveremmo molti luoghi ampiamente ingolfati”. E per il presidente Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, il Giubileo può essere un’occasione per rinnovare Roma, ma anche un’arma a doppio taglio, “Il sistema generale dalla mobilità, ai servizi, fino alla pulizia – avverte – dovrà essere degno di una Capitale Europea”.

Pronti a scommettere sulla buona gestione del Giubileo per ora sono ben pochi…mentre la paura di una brutta figura e di un collasso del sistema Roma è tanta, ormai anche fra le istituzioni.

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