Caronte e overturism non sono amici di una Roma accogliente e high level come dovrebbe essere la capitale italiana.
Il caldo è assolutamente insopportabile ed anomalo ma chi ha da tempo prenotato la visita in Città è costretto a subirne i limiti mai preventivati in anticipo. E così, tutti i visitatori si scontrano con la dura realtà capitolina. Per il troppo caldo molti esercizi e punti di ristoro hanno chiuso i battenti perchè le cucine sono diventate invivibili e anche i dehor si stanno dimostrando ben poco attraenti. Pure il commercio piange lacrime amare perchè, con i saldi andati davvero male, ci si aspettava di tirare un respiro salvifico con l’arrivo dei clienti di passaggio; invece niente perchè nessuno è invogliato a passeggiare a favor di shopping. Quindi arrivi in netto aumento ma guadagni reali in netto ribasso.
D’altronde le torme di turisti, lo diciamo spesso, sono raggruppate in frotte che con i minuti contati non hanno alcuno spazio libero per iniziative personali.
Questo è proprio uno degli aspetti centrali del turismo di massa: tutto schedulato alla perfezione ma, a scapito del vero vedere e vivere la località prescelta.
E sempre il turismo di massa è nemico giurato dei tanti (troppi) hotel di alto profilo che stanno crescendo a ritmo vertiginoso nell’attesa dell’aumento dei visitatori e del Giubileo che mai, secondo noi, potrà riempire quegli alberghi così lontani dalla mentalità e dal concetto di “pellegrino”.
Il turista, fuori dal branco è ormai cosa rara e disdegna una Città ricchissima di storia e di meraviglie ma carente nell’accoglienza e sempre trafitta da mille cantieri irrisolti, senza trasporti pubblici affidabili, con taxi dal numero irrisorio, e rigurgitante di b&b che, vista la situazione, potranno solo aumentare in occasione dell’apertura della Porta Santa.
Dice Giuseppe Roscioli presidente di Federalberghi Roma: “Gli hotel sono tutti pieni tranne le strutture di lusso, la fascia alto spendente preferisce le vacanze al mare o in barca”.
Facciamo un esempio doloroso: nel centro di Roma (piazza di Spagna) non esistono luoghi dove riposarsi e, come ben sappiamo, i gradini della scalinata di Trinità dei Monti sono preclusi ad ogni sosta ristoratrice e così tutta la Città pare diventata insensibile ai veri bisogni di chi la visita.
L’importante, evidentemente, è far cassa oggi e subito ma senza investire mai in una qualsiasi miglioria.
Lo sconforto del visitatore è pari a quello di chi volente o nolente la abita e ne tocca con mano la precarietà che avanza senza pietà