Il ministro Lollobrigida e il suo scivolone sulla "sostituzione etnica" paga una colpa che non è solo sua. Questi politici prima di parlare almeno si leggano Wikipedia se la loro cultura vacilla. Parlino di meno e facciano realmente di più sul pano pratico
L’affermazione del ministro Lollobrigida sulla “sostituzione etnica” non deve impressionare più di tanto nè sollevare polveroni nei quali intravedere un mal congegnato pensiero di estrema destra o di revanscismo neonazista.
Appare subito evidente che l’esponente del Governo ha preso una cantonata immane ed estremamente dannosa. Il nocciolo della cantonata, per altro anche di altri politici, è il non aver approfondito il concetto e la storia dell’idea espressa. Non pretendiamo che questi uomini politici siano Pico della Mirandola ma che prima di parlare vadano almeno su Wikipedia per controllare nozioni che possono non essere all’ordine del giorno e delle quali non sono affatto sicuri.
Così la sostituzione etnica negli ultimi anni è stata più e più volte tirata in ballo da Salvini e dalla stessa Meloni senza cognizione di causa e solamente per riferirsi ai continui sbarchi di migranti e alla innegabile denatalità in Italia.
Lollobrigida non è affatto da perdonare ma non tanto per la sua appartenenza alla destra di governo o a una presunta idea di complotto suprematista quanto per la sua mancanza di istruzione e cultura in materia.
Che la popolazione italiana vada in qualche modo difesa e spinta a crescere è indubbio, che nelle scuole elementari, sempre più spesso, i nostri alunni siano in minoranza rispetto agli stranieri è cosa evidente ma da qui ad immaginare che dietro a tutto questo ci sia un disegno studiato a tavolino da un misterioso gruppo, come parte di un grande piano per dominare il mondo”, creando una società “totalmente omogenea sul piano razziale” con al vertice, ovviamente, i soliti “ebrei e sionisti” ne passa.
Sicuramente la poca propensione degli italiani a far figli lascia aperte tante posizioni che vengono, ed è naturale, in parte colmate da culture e religioni diverse e provenienti da altri mondi.
Possiamo parlare di migrazioni che sposteranno nel tempo l’ago della bilancia fra razze autoctone e razze “miste”? Probabilmente si. Ma questo è fatale e discende dal nomadismo che è insito nella natura umana e che non può prescindere dalle condizioni di vita e di sopravvivenza di molti popoli.
Già nel 1529 e nel 1683 i musulmani assediarono Vienna con la chiara intenzione di espandersi in altre terre del settentrione e di portarvi l’Islam in netta contrapposizione con la Cristianità europea. Vienna fece da baluardo e nè i turchi nè l’Islam passarono. Ma quella fu una guerra voluta da un solo uomo: il Sultano Solimano il Magnifico e non certo una congiura di fantomatici gruppi forti intenzionati a cancellare per sempre la presenza occidentale nel mondo.
Troppe sono le parole a vanvera dei nostri politici e davvero troppo poche le azioni per segnare il corso della storia