È al cinema Copia originale, titolo italiano di Can You Ever Forgive Me? ispirato all’omonimo libro autobiografico di Lee Israel. Il film è candidato a tre premi Oscar: per la migliore attrice protagonista a Melissa McCarthy, per l’attore non protagonista Richard E. Grant e la sceneggiatura adattata.
La protagonista di Copia originale è Lee Israel, ex biografa di grandi star di Hollywood in crisi editoriale ed economica. Lee è burbera, antipatica per definizione e vive insieme a un gatto che è l’unico essere umano che ama e che la ama. È il tipo di persona che fa colazione con whisky e soda e ruba cappotti ai party della élite letteraria newyorchese. Mentre fa ricerca per scrivere un libro su un’attrice trova una sua lettera e decide di iniziare a scrivere lettere spacciandosi per attori e autori dell’era d’oro di Hollywood. A farle compagnia c’è un ex scrittore inglese, Jack.
Copia originale è una delle perle cinematografiche di quest’anno, un film fortemente godibile, magnificamente scritto e interpretato da due attori in perfetta alchimia: Melissa McCarthy e Richard E. Grant, il primissimo ruolo drammatico per l’attrice e la prima nomination per uno dei volti più amati del cinema britannico.
McCarthy è perfetta nel ruolo di Lee Israel: una 51enne che ha deciso di smettere di pretendere che le importi qualcosa degli altri e che non vuole gettare via il suo talento solo per fare soldi. Trova in Jack, un complice e un amico e sono proprio le scene fra i due attori a rendere Copie originale una piccola perla.
L’attrice regala a pubblico e critica uno dei ruoli della sua vita dietro l’abile regia di Marielle Heller, regista di The Diary of a Teenage Girl, McCarthy è perfetta nel ruolo di Lee Israel, un personaggio che porta – senza esagerare – all’estremo. L’attrice può contare su una straordinaria spalla comica e drammatica, Richard E. Grant nei panni di Jack, un personaggio fuori dal suo tempo che crea un sodalizio ironico, sarcastico e meraviglioso con la sua “pari” Lee. Due personaggi principali di una cinquantina d’anni e gay che rappresentano sul grande schermo la solitudine.
Seppur Jack e Lee sono profondamente soli e anche se regala momenti drammatici, il film di Heller non cade mai nei facili sentimentalismi e non dà mai allo spettatore una vita idealizzata, la vita è franca e sincera proprio come i due protagonisti.
McCarthy ha amato interpretare Lee Israel, seppure è una donna totalmente opposta a lei:
“Ho amato interpretarla e cercavo in Lee qualcosa di riscattabile in una persona con cui probabilmente è quasi impossibile andare d’accordo. Cercavo anche la ragione che rendeva Lee così negativa e caustica, mi è piaciuta davvero. Ci sono delle dimensioni in lei che non si vedono spesso in un personaggio femminile. Non risplende e non rende tutto nella sua vita meraviglioso, si manifesta come una tempesta portando dietro di sé caos e distruzione”.
Richard E. Grant è stato, invece, colpito dall’umanità sui generis di Jack:
“Jack ha la personalità di un Labrador Retriever, pensa di piacere a tutti, ma viene allontanato perché è profondamente solo. Era uno spacciatore di coca e forse un cleptomane, bannato da Duane Reade (una parafarmacia, ndr) per taccheggio. Quando incontra Lee, hanno una relazione di amore-odio che è il cuore della storia. Anche se Lee l’allontana, sembrano andare d’amore e d’accordo insieme”.
Copia originale è anche la storia della loro amicizia sui generis che si fonda su due attori in un enorme stato di grazia, curiosamente McCarthy è stata nominata anche ai Razzies, gli anti-Oscar per il suo ruolo. Un ritratto senza sbavature di due splendidi 50enni, da non perdere.