Sea Watch, Salvini cede: sì a sbarco ma dopo in Olanda

E anche su caso Diciotti, il ministro fa dietrofront: "va negata l'autorizzazione ai giudici". Ma per ora M5s resta su linea dell'ok a procedere

immagine da twitter @SeaWatchItaly

Sul caso della Sea Watch, anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini apre allo sbarco dei migranti ma solo alla condizione che vadano poi in Olanda o in Germania. “Sbarco degli immigrati? – ha detto – Solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo”.

Sulla nave Sea Watch ha ribadito a Mattino Cinque il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli,  “non c’è una bandiera italiana, ma olandese”, aggiungendo che “l’Italia è il Paese che ha salvato il maggior numero di vite umane in questi anni, ma è finita l’epoca dei Renzi e dei Gentiloni. E’ ovvio che noi apriremmo un nostro porto come fosse un corridoio umanitario per farli sbarcare, ma immediatamente dopo mandarli in Olanda”.

Intanto la vicenda della Sea Watch finisce all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il governo depositerà oggi a Strasburgo una memoria difensiva sostenendo che la giurisdizione “appartiene all’Olanda”, Paese di bandiera della nave, giunta in Italia con una “temeraria condotta” “anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia”.

Una volta sciolto il nodo della giurisdizione, l’Italia è pronta ad offrire un corridoio umanitario per trasferire i 47 migranti in Olanda.

La Sea Watch 3 è al quinto giorno di attesa e gli esponenti del Pd Orfini e Martina sono saliti ieri a bordo, annunciando un esposto contro la “detenzione illegale” dei naufraghi. I due sono finiti però a loro volta tra gli indagati. La situazione preoccupa il Quirinale, che auspica una soluzione a breve. Il premier Giuseppe Conte oggi a Nicosia per un confronto sulle principali sfide Ue.

Mentre per quanto riguarda la vicenda della nave Diciotti, sempre oggi arriva il cambio di linea da parte del ministro dell’Interno Salvini. In una lunga lettera al ‘Corriere della sera’ spiega di aver agito ‘nell’interesse’ e perciò chiede che venga negata l’autorizzazione a procedere dalla giunta del Senato.

La decisione sulla nave Diciotti – ha scritto Salvini – è stata presa “nell’interesse pubblico”, per questo “va negata l’autorizzazione ai giudici”. “La mia vicenda giudiziaria è strettamente legata all’attività di Ministro dell’Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni della campagna elettorale”, ha sottolineato il vicepremier “Sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo”.

Dichiarazioni che, per ora, non cambiano la linea del M5S. “E’ evidente – ha detto a Radio Anch’io il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano – che Salvini abbia cambiato idea o almeno il suo avvocato…Noi M5S lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l’autorizzazione a procedere”, detto questo “Conte e Di Maio hanno detto chiaramente che sono dispostissimi a farsi processare insieme, credo che debbano essere parte del processo perchè sono scelte collegiali di tutto governo”.

 

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