Covid: parte “V-day”, vaccinati i primi tre sanitari allo Spallanzani

Speranza: Oggi vediamo al luce del giorno, ma serve ancora cautela. Zingaretti: Via vaccinazioni segnale di speranza ma battaglia ancora lunga

Parte il “V-day” in Italia, la campagna vaccinale contro il Covid-19. All’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma la prima a essere vaccinata e’ stata un’infermiera, Claudia Alivernini, romana di 29 anni, volto simbolo del personale sanitario in prima linea da mesi nella battaglia contro il coronavirus. Con lei, a seguire, altri 2 dipendenti dell’Istituto e precisamente: la professoressa Maria Rosaria Capobianchi e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli. Alle ore 7,20 sono stati i primi 3 in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19.

“Il vaccino è andato molto bene, è stato molto emozionante ed è un momento che non dimenticheremo mai”. Lo ha detto Claudia Alivernini, infermiera dell’ospedale Spallanzani che è stata la prima operatrice sanitaria ad essere vaccinata contro il Covid-19 in Italia. “Sono molto fiera di essere la prima a mettere il volto per questa campagna vaccinale – ha aggiunto l’infermiera, intervistata da Rainews24 – oggi è l’inizio della fine per quanto riguarda il contagio, anche se la strada sarà ancora lunga”.

“Oggi vediamo al luce del giorno, è un giorno bello, ma serve ancora cautela e prudenza” nella battaglia contro il Covid-19. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo all’ospedale Spallanzani di Roma.

“Emozionante guardare i primi italiani a cui e’ stato somministrato il vaccino. Ci ha fatto intravedere uno spiraglio di luce. La strada e’ ancora lunga e dobbiamo continuare ad essere cauti e prudenti e responsabili. Piano piano riusciremo ad uscire da questa lunga notte”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, anche lui allo Spallanzani di Roma. “Il vaccino in Italia e’ gratuito per tutti ma non e’ obbligatorio, penso sia una scelta consapevole e giusta”, ha aggiunto Arcuri. “Siamo convinti che un numero piu’ alto di quello che si pensa si vaccinera’”.

Oggi, con il via alle prime vaccinazioni in Italia contro il coronavirus, “è importante perché è un segnale di speranza, ma è una giornata simbolica. È ancora lunga e non bisogna abbassare la guardia. Ci aspettano ancora mesi di dura battaglia, in una fase nuova e diversa, questo sì, ma ripeto purtroppo non è finita. È l’inizio della fine, il giro di boa che ci proietta in una situazione nuova”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “E’ ancora lunga – aggiunge – perché per ottenere dei risultati milioni e milioni di persone andranno vaccinate, dobbiamo aspettare l’arrivo dei vaccini che il commissario Arcuri ha programmato con le case farmaceutiche e bisognerà fare il via a una campagna di massa che arriverà alle persone tra qualche mese”.

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